Rosita Celentano, ospite a ‘Domenica In’, è incorsa in una gaffe che ha destabilizzato il pubblico, immediatamente accorso sui social per esporre il proprio diniego.
La puntata del programma condotto da Mara Venier su Rai 1 è stata incentrata sul Festival di Sanremo, fra gli ospiti in studio la Celentano, che, commentando i numerosi errori effettuati durante la kermesse del 1989, condotta assieme a Paola Dominguin, Danny Quinn e Gianmarco Tognazzi, è incappata in un’affermazione infelice.
Nel ricordare le vicissitudini discutibili dei quattro, impacciati e impreparati, Rosita ha detto: “Non sapevamo fare nulla. Sembravamo quattro autistici.” Il pubblico sul web si è scagliato contro la figlia di Adriano e contro l’intero programma, compresa Mara Venier.
Secondo il pubblico, la conduttrice avrebbe douto immediatamente puntualizzare l’infelice battuta e non soprassidere ridendo: “Ma come si puó mandare in onda la domenica gente totalmente incapace e insensibile come Rosina che dice che lei e i suoi tre colleghi “figli di…” sembravano “autistici”??? Mamma mia! Mandetela a casa”. Un altro utente ha osservato che la suddetta frase, di una bruttezza assurda, doveva essere stigmatizzata.
Domenica In, Rosita Celentano chiede scusa per la gaffe
Rosita Celentano, dopo la pausa pubblicitaria, ha chiesto scusa a tutti gli spettatori: “Mi sono resa conto di aver detto qualcosa di sbagliato. Purtroppo non mi sono resa conto e chiedo scusa per questo. Non era mia intenzione offendere”. Anche Mara è corsa ai ripari ed ha chiesto scusa sottolineando che non era loro intenzione offende qualcuno.
L’edizione del Festival di Sanremo del 1989 viene ricordata come la peggiore della storia, Renato Pozzetto avrebbe dovuto esser presente al fianco del quartetto inedito composto dai figli di papà: Rosita Celentano, all’epoca compagna di Jovanotti, Danny Quinn, figlio di Anthony, Gianmarco Tognazzi e Paola Dominguin, sorella di Miguel Bosè. Il popolare attore non accettò la proposta come Christian De Sica che non volle prender parte al progetto.