"Buongiorno, mamma!": la storia vera di Angela Moroni

La fiction di Canale 5 si è ispirata alla storia vera di Angela Calise Moroni di Avezzano, in coma profondo per 29 anni, curata a casa dal marito e dalle figlie.

"Buongiorno, mamma!": la storia vera di Angela Moroni

“Buongiorno, mamma” è la fiction in onda su Canale 5 diretta da Giulio Manfredonia che trae ispirazione dalla storia vera di Angela Calise Moroni (interpretata da Maria Chiara Giannetta) che per 29 anni è stata in coma profondo, curata dal marito Nazzareno Borghi (interpretato da Raoul Bova), diacono e catechista del Cammino Neocatecumenale, e morta a 64 anni nella sua casa di Avezzano nel 2017.

La donna si sentì male la sera 25 gennaio 1988, crollando improvvisamente a terra per un’influenza, tanto che il marito, allora studente di medicina, le praticò un massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca, per poi trasportarla all’ospedale di Chieti. Il primo anno fu un susseguirsi di viaggi della speranza da una clinica all’altra, ma nessun medico dava loro la speranza di un ritorno per la donna ad una vita funzionale.

Così Angela fu riportata a casa dal marito, tra i ricordi e l’affetto perenne delle 5 figlie, Clara, Stefania, Benedetta, Noemi e Elisabetta, opponendosi fermamente e con grande fede ad ogni interruzione di assistenza o forma di eutanasia, fino all’ultimo respiro della sua sposa silenziosa ma presente.

“L’abbiamo tenuta con noi, vicino a noi come se fosse un dono, mai un peso perché la sua presenza non ci ha impedito di crescere come una famiglia normale, nella quale non sono mai mancate le risate, i pianti e i momenti di sconforto” ha dichiarato a suo tempo Nazzareno “Angela per noi è stato un dono, un privilegio. e non ho mai pensato che fosse dignitoso lasciarla andare via, neanche per un minuto”.

Nazzareno Borghi ha sempre sostenuto il diritto alla vita inserendola in un progetto divino superiore, abbandonandosi ad una volontà superiore e guardando alla rinascita dell’anima in una vita eterna, andando oltre la visione di un corpo umano consumato dal dolore sulla croce.

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