Nella seconda puntata stagionale del programma Rai “Belve”, condotto da Francesca Fagnani, c’è stato l’atleta marchigiano, campione olimpico a Tokyo 2020, Gianmarco Tamberi. Tamberi, classe 1992, nella sua specialità che è il salto in alto, in Italia è l’uomo da battere dal lontano 2012; a livello mondiale invece Gianmarco riconosce, con tanto di confessione durante l’intervista, di essere il numero 2 al mondo, è dietro al qatariota Barshim. Con quest’ultimo decisero di “spartirsi” la medaglia d’oro (ex aequo) durante i Giochi Olimpici che si disputarono in Giappone.
Durante l’intervista, ha raccontato che da quando aveva 4 anni il suo sport preferito è sempre stato il basket, avrebbe tanto voluto affermarsi come giocatore di pallacanestro, era quello che appunto amava fare. Il capitano della squadra azzurra di atletica ha spiegato poi il complicato e difficoltoso il rapporto col padre che per un lungo periodo è stato anche il suo personale allenatore sostituito poco dopo la vittoria olimpica (estate 2021).
Per quanto riguarda l’amore si dice felicemente legato a sua moglie Chiara da quando lui aveva appena 17 anni (e lei 14), si dice super fedele e afferma che trovare una donna come sua moglie per lui sia stata una grande fortuna; racconta anche la bizzarra vicenda dello smarrimento della fede nuziale nella Senna, il fatto è accaduto durante la passerella degli atleti azzurri nella cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Parigi.
Il suo grande rimpianto è quello di non essere riuscito a vincere in Francia, nella finale olimpica di Parigi è infatti arrivato soltanto 11esimo a causa degli importanti problemi di salute che lo hanno tormentato alla vigilia della gara e raccontati ampiamente sui social; in riferimento a questo qualcuno lo ha criticato di essere stato esagerato e altri invece gli avevano suggerito di non gareggiare, lui da tutto questo si è difeso dicendo che, proprio perché ha lavorato tantissimo per quell’obiettivo, ha voluto semplicemente provarci.
Il campione azzurro racconta infine delle numerose rinunce che un atleta deve fare per raggiungere determinati livelli, poichè col lavoro si raggiungono gli importanti obiettivi e non solo col talento; dichiara che sta attentamente riflettendo se proseguire ancora in quello che fa o se tuffarsi in una nuova avventura che gli dia nuovi stimoli. Ancora non ha definitivamente scelto.