Barbara D’Urso sotto accusa. Lo chef Natale tuona: "Devi smettere di ridicolizzare la Sicilia"

In queste ore su Instagram lo chef Natale Giunta ha postato un video in cui mostra tutto il suo dissenso per alcuni servizi mandati in onda da Barbara D'Urso: ecco i fatti.

Barbara D’Urso sotto accusa. Lo chef Natale tuona: "Devi smettere di ridicolizzare la Sicilia"

Dopo la notizia di una probabile sospensione di “Live – Non è la D’Urso” a causa dei bassi ascolti, arriva un’altra tegola su Barbara D’Urso. Questa volta a parlare è lo chef siciliano Natale Giunta che non sembra aver apprezzato per nulla alcuni servizi mandati in onda nei contenitori dell’instancabile conduttrice Mediaset.

I servizi in questione riguarderebbero personaggi molto chiacchierati e controversi come Angela da Mondello e i protagonisti del tradimento dell’Hotel Eufemia. Argomenti leggeri, quasi grotteschi, ma che per alcuni rimandano un’immagine della Sicilia totalmente sbagliata e distorta, soprattutto se si tiene presente l’insistenza con cui vengono trattati quasi quotidianamente.

L’attacco dello chef Natale contro Barbara D’Urso

Una voce tra le altre che ha mostrato il fastidio per queste ridondanti notizie, è proprio quella di Natale Giunta, lo chef che è sempre stato in prima linea contro la mafia e ultimamente ha sollevato il serio problema della forte crisi dovuta all’emergenza Covid e che sta mettendo in ginocchio moltissime attività, costringendo molti alla chiusura e al fallimento.

Non faccio mai questi video perché mi piace parlare del mio lavoro, di quello che faccio, della mia vita. Barbara D’Urso la devi smettere di ridicolizzare la Sicilia” inizia così chef Natale e continua: “La devi smettere di ridere di quelli ignoranti, la devi smettere di parlare dell’Hotel Eufemia, la devi smettere di parlare di Non ce n’è Coviddi” per poi suggerire alla D’Urso di concentrare l’attenzione sulle bellezze della sua Terra: “La Sicilia non è quella vergogna che fai vedere in televisione, ridendo sotto i baffi. La Sicilia è altro, è bellezza, è storia. Parla di mafia, parla di gente come me che ha denunciato la mafia, è finita sotto processo ed è stata sotto scorta per anni”.

Parole dure che mostrano tutta la delusione per sentire sempre la “sua” Sicilia accostata a temi leggeri e ridicoli: “Io ho fatto televisione per anni e mi vergogno di ascoltare quello che tu mostri ogni domenica sulla tua rete. La Sicilia è altro, la Sicilia è quello che ti ho raccontato io”.

In molti si sono domandati cosa avesse fatto di così importante lo chef Giunta ed è lui stesso a raccontarlo. Nel 2012 ha denunciato 5 persone con un conseguente arresto che ha reso necessaria per lui la scorta. Nel 2016 gli venne comunicato che uscendo dalla Sicilia non sarebbe più stato protetto e a metà del 2017 ricevette una busta contenente un proiettile: “Nel 2018, a sei mesi dall’accaduto, dal nucleo scorte di Palermo mi annunciano che era terminata la tutela. Mi tolgono la tutela senza notificarmi nulla. Con l’avvocato… decidiamo di fare ricorso al Tar a Roma che, in via d’urgenza, riassegna subito la tutela“.

Natale non si perde d’animo e continua la sua battaglia spostando l’attenzione anche sulla difficile situazione economica che, come lui, vivono moltissimi altri suoi colleghi. L’emergenza Covid sta mettendo con le spalle al muro tantissimi imprenditori e al suo grido di aiuto si unisce quello di tutti i siciliani che stanno vivendo le sue stesse difficoltà: “Ebbene, non mi hanno fatto fallire i boss. Ci riesce lo Stato oggi? Quando uno si mette a lavorare lo fa pensando di poter portare utili, non debiti”.

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