Ballando con le stelle, l’attacco dal Senato: "Troppi gay in giuria"

Come riportato dal sito TPI, il professor Alberto Contri durante il suo intervento con Palazzo Madama cita la trasmissione di Rai 1 rivelando che ci sono troppi gay in giuria.

Ballando con le stelle, l’attacco dal Senato: "Troppi gay in giuria"

Il Ddl Zan, il disegno di legge dell’onorevole ideato da Alessandro Zan per combattere le discriminazioni basate su genere, sesso, disabilità e orientamento sessuale, sta facendo molto discutere nell’ultimo periodo. Ultimamente è stato menzionato da Fedez durante la sua partecipazione al concertone del primo maggio, citando tra l’altro alcuni esponenti del partito leghista.

Successivamente sempre il rapper ha pubblicato sui propri canali social una chiamata dai dirigenti di Rai 3 in cui hanno provato a censurare il suo discorso. A causa di questa scelta Fedez è stato querelato da Franco Di Mare, direttore del terzo canale dell’azienda di Viale Mazzini, rivelando che da parte sua ci sarebbe stata una manipolazione e avrebbe fatto tutto questo solamente per i like su Instagram.

L’intervento al senato sul disegno di legge

Intanto, come riportato dal sito “The Post Internazionale” con un articolo di Anna Ditta, al Senato si ritorna a parlare nuovamente del Ddl Zan. A intervenire sull’argomento è il professor Alberto Contri, che come riporta il suo sito web si occupa di pubblicità commerciale e sociale, di multimedialità interattiva e di comunicazione integrata sul fronte creativo, manageriale, istituzionale e speculativo oltre a insegnare presso l’università IULM di Milano.

In questo intervento con un collegamento a Palazzo Madama dichiara: “La stampa è convinta che questa sia una battaglia di libertà, ma non lo è affatto. Il voler modificare il proprio corpo significa non accettare alcuni limite, ribellarsi al creato e ribellarsi alla natura. Sarà lecito dire che queste cose non sono regolari.

Successivamente il professore cita la nota trasmissione di Rai 1 condotta da Milly Carlucci: “Non mi spiegavo come mai, per esempio, pur essendo il 95,5 per cento le famiglie italiane eterosessuali (dati dell’Istituto nazionale di statistica) nella giuria di Ballando con le stelle ci fosse una sovra-rappresentazione di gay (due su cinque)”.

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