Andrea Roncato si scaglia contro i reality, definiti “una fabbrica di falliti”

Intervenuto a “Radio Cusano Campus”, Andrea Roncato si è scagliato contro i reality della televisione moderna, da lui considerati delle vere e proprie fabbriche di falliti, capaci solo di creare delle illusioni di natura effimera.

Andrea Roncato si scaglia contro i reality, definiti “una fabbrica di falliti”

Ospite di Radio Cusano Campus, Andrea Roncato ha avuto modo di parlare della sua carriera cinematografica e di quando raggiunse l’apice negli anni Ottanta, quando ebbe modo di farsi conoscere in coppia con Gigi Sammarchi, oltre che recitando in alcuni dei più iconici film dell’epoca come “I pompieri”, “Rimini Rimini” e “L’allenatore nel pallone”.

Tornando indietro nel tempo, tra tutte le pellicole che ricorda con maggior piacere c’è senza dubbio “Fantozzi subisce ancora”, quarto capitolo delle tragicommedie del ragioniere più famoso d’Italia, interpretato dal grande Paolo Villaggio. In quella circostanza il 70enne comico bolognese interpretava il celebre Loris Batacchi, alias il “capoufficio pacchi”, che forte della sua fama da donnaiolo incallito, si era lanciato nel disperato tentativo di avere un rapporto carnale con Mariangela, l’inguardabile figlia di Fantozzi.

Quel ruolo per sua stessa ammissione gli è rimasto nel cuore, e sono ancora tanti i fan a ricordarlo per quell’interpretazione magistrale al fianco di Paolo Villaggio, un personaggio da lui definito “un genialoide imprevedibile”. Scomparso poco più di due anni fa, il comico ligure lo chiamava spesso perché aveva stretto con lui un ottimo rapporto.

Ma tralasciando gli esordi, Andrea Roncato ha altresì annunciato che il prossimo 22 agosto lo si potrà vedere nel nuovo film di Pupi Avati intitolato “Il signor Diavolo”. Qui il comico con alle spalle una fama da playboy interpreterà un medico a margine di un omicidio di un adolescente. Ma al giorno d’oggi, più che il cinema o la televisione, a fare tendenza sono i reality. Di questo genere di programmi, Andrea Roncato non ha però una grande considerazione.

Pur seguendo “Temptation Island”, condotto dall’amico Filippo Bisciglia, anche questo programma rientra all’interno di un format che “così come un po’ tutti sono solo fabbriche di falliti: molti vanno lì pensando di entrare nel mondo dello spettacolo quindi per un mese vengono trattati come fossero delle star e poi, non avendo un bagaglio culturale, in poco tempo finiscono nel nulla. Vengono date illusioni deleterie, così come fa anche ‘Uomini e Donne’”. Non a caso conclude affermando che questi programmi potranno dare visibilità o consentire di essere invitati a qualche serata mondana, ma tutto ciò non trasformerà i loro protagonisti in artisti di primo piano.

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