Approda nel mondo del rapper il figlio del giornalista Marco Travaglio, direttore del Fatto Quotidiano: Alessandro Travaglio, in arte Trava, è un giovane di 20 anni che vuole solo seguire la sua passione. Rosa tatuata sulla spalla, una pantera sull’avambraccio, una chiave di violino, una scritta “Endless” e il nome Monica scritto in alfabeto arabo sono tra i segni distintivi di questo ragazzo che sfida il padre che i rapper proprio non li può vedere.
In un’intervista il giovane Alessandro racconta di avere un gruppo, gli Stalkers, che ha anche aperto il concerto dei Club Dogo e di Fabri Fibra, durante i festeggiamenti del Fatto. Il giovane ha passato i quattro turni a Italia’s Got Talent e potrebbe anche superare le fasi successive e arrivare in semifinale.
Alla domanda del giornalista sul perché la scelta del genere rap il giovane risponde: “L’ho conosciuto grazie a mio cugino che mi passava i dischi di Fabri Fibra e dei Club Dogo. Ma è da quando ho 4 anni che vivo davanti allo stereo. Ascoltavo Baglioni, De Gregori, De Andrè, i dischi di mio padre”.
Il ragazzo confessa che il padre è un patito di Renato Zero e Battiato, ma quando ha saputo che il figlio aveva scelto il rap gli ha consigliato di metterci più impegno. Il ragazzo ha anche raccontato che il suo primo incontro con Fabri è avvenuto durante un’intervista che il padre doveva fargli, alla quale lui stesso ha assistito e che gli ha lasciato un’ottima impressione sul rapper.
Il giovane ha dichiarato di essere molto orgoglioso del padre, anche se molti non lo vedono di buon occhio perché dice realmente quello che pensa, ma ammette anche lui che bisogna punzecchiare per tirare fuori la verità. Alla domanda sul perché ha deciso di esporsi con un talent Trava ha risposto: “Volevo solo dimostrare, nella vetrina più grande possibile, le mie vere capacità, per vincere i pregiudizi. Le critiche non mi dispiacciono, ma devono riguardare la mia musica”.