"Alberto", Edoardo Pesce indossa i panni di Sordi in un film per la Rai

Dopo "In arte Nino" sulla figura del padre, Luca Manfredi si cimenta con un altro grande attore italiano, ovvero Alberto Sordi in un film per la Rai interpretato da Edoardo Pesce, che, secondo il regista, è perfetto per questo ruolo.

"Alberto", Edoardo Pesce indossa i panni di Sordi in un film per la Rai

Tra le fiction e i film per la televisione che andranno in onda sulla Rai, a partire dal 2020, c’è un progetto che racconta di Alberto Sordi. Il film si intitola “Alberto” e racconta gli amori, i sogni, ma anche le delusioni, le sofferenze prima che tutto il mondo lo conoscesse come Alberto Sordi. Un film in cui a vestire i panni del noto attore romano è Edoardo Pesce

Si tratta di un progetto che vede la collaborazione di Rai Fiction e Ocean Production che racconta gli anni che vanno dal 1937 al 1954 in un film che racconta del mito prima del mito. Il film vede alla regia Luca Manfredi e, in questi giorni, Roma e Tivoli sono state lo scenario dell’ambientazione del set di cui sono iniziate già le riprese. 

Per Edoardo Pesce è sicuramente uno dei ruoli più importanti della sua carriera e l’attore romano si esprime in questi termini: Mi sono limitato a vestire una maschera, ho fatto il mio Sordi. Mi sono buttato, non mi sono messo a studiare com’era, non volevo imitarlo. Ovvero indossando la maschera di Alberto Sordi come un napoletano indosserebbe quella di Pulcinella, senza andare direttamente verso Sordi che è una impresa titanica”. 

Il film parte da quando Alberto Sordi è stato espulso dall’Accademia dei Filodrammatici a causa del suo accento e della sua parlata troppo romana. Da quel momento, comincia la sua ascesa sino a diventare doppiatore di Oliver Hardy, a conquistare pubblico e critica e, infine, a incontrare e lavorare con i grandi del cinema di tutti i tempi, a cominciare da un mito come Federico Fellini. 

Lo stesso Manfredi racconta che l’obiettivo è raccontare la sfera privata e non quella pubblica in modo da arrivare a più gente possibile. Inoltre, è molto contento di Edoardo Pesce in quanto riesce a raccontare, svelare complessi e fragilità di Sordi proprio come Elio Germano fece in “In arte Nino” sulla storia di suo padre.

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