Addio alla regina dell’ironia Anna Marchesini

Muore a 62 anni Anna Marchesini, alle spalle quarant'anni di teatro ma aveva raggiunto la fama con il trio televisivo insieme a Tullio Solenghi e Massimo Lopez. L'annuncio è arrivato questa mattina dal fratello.

Addio alla regina dell’ironia Anna Marchesini

È la mattina di sabato 30 luglio e, su facebook, Gianni Marchesini, fratello della famosa Anna, tiene a dare personalmente la notizia della scomparsa della sorella. Afflitta da anni da artrite reumatoide, si è infatti spenta nella sua città natale, Anna Marchesini, avrebbe compiuto 63anni a novembre. 

Anna Marchesini nasceva ad Orvieto il 19 novembre del 1953. L’inizio della sua carriera teatrale si ha nell’estate del 1976 quando, ancora allieva dell’Accademia Nazionale di arte drammatica a cui si era iscritta lo stesso anno, prese parte allo spettacolo il Borghese Gentiluomo di Molière. Nel 1982, lavorò per la prima volta insieme a Tullio Solenghi, conducendo un programma svizzero per italiani.

Già da vari anni si era dedicata al doppiaggio, dando voce, tra gli altri, a vari cartoni animati degli anni 80′. In questo ambiente, nel 1982, incontra Massimo Lopez. Proprio questo è l’anno della formazione del trio Marchesini- Lopez- Solenghi, che esordì su Radiodue col programma radiofonico Helpapoppin.

In seguito furono scritturati dalla Rai di Genova per un programma radiofonico di 13 puntate che però, dato il grande successo, divennero 52. La loro fama raggiunse il picco nel 1990 con “ I promessi sposi“. Lo scioglimento del trio avvenne nel 1994, o per lo meno non vi furono più loro produzioni, poichè non vi fu nessuna ufficializzazione del loro scioglimento, come testimonia la “reunion” avvenuta nel 2008 per celebrare i 25 anni di carriera, con la trasmissione “non esiste più la mezza stagione“. 

L’ironica Anna, è stata anche scrittrice, maggiormente per il teatro, con Solenghi scrisse “Uno e Trino” e “che siccome che sono cecata“, mentre si stampo narrativo sono “Il terrazzino dei gerani timidi” e “Di mercoledì”. Dal suo libro “Moscerine” aveva tratto il suo ultimo lavoro teatrale. La sua ultima fatica era stavo portare in scena “Giorni felici” di Samuel Beckett, nonostante tutte le difficoltà dovute alla sua malattia. 

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