Tony Sirico, volto familiare in molti film di Woody Allen che aveva accettato la parte di Paulie nei Soprano si è spento a Fort Lauderdale, attore e vero criminale da giovane avendo lavorato, tra l’altro, per il boss della mafia Carmine Persico, legato al clan della famiglia Colombo. Quando ero ragazzo dovevamo tutti dimostrare qualcosa: o avevi un tatuaggio o il foro di una pallottola ammise in una intervista.
Mentre scontava la sua pena in prigione a Sing Sing ebbe l’idea di divenire attore vedendo ex carcerati che recitavano, era un grande amico di James Caan scomparso da poco, che diceva di lui Tony è stato capace di romanticizzare il suo passato, aggiungere qualche scintilla e un po’ di pepe, e usarlo nel mestiere di attore.
Aveva avuto un ruolo chiave nel crimine organizzato del New Jersey, fedelissimo e spietato nella perenne tuta di poliestere al fianco del boss Tony Soprano (John Gandolfini), gli attori che recitavano assieme a lui dicono che non c’era nessuno come lui, Duro, leale e dal grande cuore come nessuno che ho conosciuto.
Viveva con la madre a Brooklyn a 55 anni quando fu scelto per la parte che gli ha fatto vincere due Screen Actors Guild Awards. Recitò anche in Quei bravi ragazzi al fianco del compianto Ray Liotta, lavorò moltissimo con Woody Allen in Pallottole su Broadway e La dea dell’amore che fece vincere l’Oscar a Mira Sorvino, la figlia di Paul, Harry a pezzi, Everyone Says I Love You e Wonder Wheel.
Si è perfezionato nel ruolo del mafioso italoamericano, dal volto e gli atteggiamenti da duro anche in situazioni grottesche e nelle commedie di genere. Nel 2013 doppiò il personaggio di Vinny Griffin, protagonista per un paio di episodi della serie I Griffin (Family Guy). Da giovane venne arrestato 28 volte per rapine, possesso di arma da fuoco e droga.