YouTube 2025: pubblicità negli Shorts Premium Lite, app su Switch 2, moderazione più permissiva e il business della pirateria monetizzata

YouTube introduce annunci negli Shorts per gli abbonati Premium Lite, prepara il lancio dell’app su Nintendo Switch 2, adotta una moderazione più flessibile sui contenuti controversi e si conferma un terreno di guadagni inattesi grazie alla monetizzazione dei video pirata.

YouTube 2025: pubblicità negli Shorts Premium Lite, app su Switch 2, moderazione più permissiva e il business della pirateria monetizzata

YouTube continua a evolversi con novità che riguardano abbonamenti, app su nuove piattaforme, moderazione dei contenuti e il delicato tema del copyright. Dal recente annuncio dell’introduzione di pubblicità negli Shorts anche per gli utenti Premium Lite, fino all’imminente arrivo dell’app YouTube su Nintendo Switch 2, la piattaforma si conferma un colosso in continuo cambiamento. Parallelamente, si registra un cambio di rotta nelle politiche di moderazione, più permissive verso contenuti controversi, e una situazione paradossale riguardo alla pirateria, che genera profitti legittimi per i titolari dei diritti attraverso la monetizzazione pubblicitaria. Questi sviluppi sottolineano il ruolo sempre più complesso e strategico di YouTube nel panorama digitale globale.

YouTube Premium Lite: arrivano gli spot negli Shorts, anche per gli abbonati

A partire dal 30 giugno 2025, gli utenti YouTube Premium Lite inizieranno a vedere pubblicità nei video Shorts, almeno in Germania e Thailandia, dove il piano era stato lanciato in fase sperimentale. Sebbene Premium Lite fosse stato promosso come soluzione più economica per eliminare gli annunci nei video standard, Google aveva già chiarito che alcuni contenuti, come la musica e gli Shorts, non sarebbero stati inclusi nei vantaggi. Tuttavia, la novità è stata ora formalmente notificata agli abbonati solo in alcuni Paesi, generando perplessità: una scelta che punta a bilanciare i costi del servizio senza rinunciare del tutto alla monetizzazione pubblicitaria.

YouTube su Switch 2: l’attesa non sarà lunga, conferme ufficiali in arrivo

Chi ha acquistato Nintendo Switch 2 al day one si sarà accorto dell’assenza di alcune app fondamentali, tra cui YouTube. Una mancanza sorprendente solo in apparenza, considerando che si tratta spesso di lacune tipiche dei primi mesi di vita di una console. Fortunatamente, non ci sarà da aspettare troppo: il team ufficiale di YouTube, tramite il proprio profilo X, ha confermato che sono già in corso i lavori con Nintendo per rendere disponibile l’app “al più presto”. Sebbene non sia stata comunicata una data ufficiale, il tono del messaggio lascia intuire che l’arrivo sia imminente.

Va ricordato che YouTube è sbarcato su Switch già nel 2018 e in passato è stato compatibile anche con Wii, Wii U e 3DS. Al momento, però, non è l’unica app assente su Switch 2: anche Hulu, Crunchyroll, ABEMA, Niconico e InkyPen non risultano ancora funzionanti sul nuovo hardware, segno che l’adattamento software è ancora in corso.

YouTube più tollerante sui contenuti: la moderazione cambia rotta dopo il ritorno di Trump

A pochi mesi dall’insediamento della nuova amministrazione statunitense, YouTube ha modificato in modo significativo le sue politiche di moderazione, adottando un approccio più permissivo che riflette il clima politico attuale. Secondo quanto riportato dal New York Times, i video che contengono fino al 50% di materiale contrario alle linee guida possono ora rimanere online, se ritenuti di “interesse pubblico”. Il cambiamento, in vigore da metà dicembre ma reso noto solo oggi grazie a documenti interni trapelati, riguarda in particolare i temi più sensibili come politica, immigrazione, movimenti sociali e identità di genere.

L’intervento del portavoce Nicole Bell ha confermato che le policy vengono aggiornate costantemente per allinearsi al dibattito che emerge sulla piattaforma. Tuttavia, l’assenza di una comunicazione trasparente ha sollevato critiche: per molti osservatori si tratta di una strategia commerciale mascherata da difesa della libertà d’espressione, pensata per abbassare i costi di moderazione e favorire l’engagement, anche a scapito della qualità complessiva del contenuto disponibile.

Copyright monetizzato: quando l’illegalità su YouTube genera profitti legittimi

YouTube si trova nuovamente sotto i riflettori a causa di un paradosso sempre più evidente: la presenza massiccia di contenuti pirata caricati sulla piattaforma, i cui ricavi pubblicitari possono finire nelle tasche delle stesse aziende titolari dei diritti violati. Lo ha rivelato una recente indagine della società Adalytics, secondo cui oltre 9.000 video caricati illecitamente, tra cui film appena usciti e serie esclusive, hanno generato più di 250 milioni di visualizzazioni. Tra i casi simbolici, il remake live-action di Lilo & Stitch, visualizzato su YouTube da oltre 200.000 utenti pochi giorni dopo il debutto ufficiale. Se da una parte YouTube si difende citando l’efficienza del suo sistema Content ID, che rileva automaticamente i video sospetti e offre ai titolari dei diritti la possibilità di rimuoverli o monetizzarli, dall’altra è proprio questa opzione di monetizzazione a trasformare il problema in un business miliardario.

Secondo Google, il 90% dei detentori di copyright sceglie di incassare i proventi pubblicitari anziché bloccare i contenuti, creando un flusso di entrate che ha già superato i 12 miliardi di dollari. Tuttavia, gli inserzionisti iniziano a sollevare dubbi: quando i video pirata vengono rimossi, spariscono anche le metriche delle campagne pubblicitarie ad essi collegate, rendendo difficile capire dove siano finiti davvero gli investimenti e aumentando il rischio di associare il proprio brand a contenuti non autorizzati.

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