YouTube, la piattaforma di video-sharing di Google, e Snapchat, l’app per i contenuti effimeri di Evan Spiegel, sono notoriamente differenti per contenuti, e modalità di funzionamento: tuttavia, alcune delle prossime novità di queste piattaforme potrebbero metterle in competizione come non mai.
Di recente, il CEO di YouTube – Susan Wojcicki – ha rilasciato un’intervista nella quale ha snocciolato alcuni numeri della sua creatura, spiegando che, ogni mese, i video del Tubo sono guardati da 1 miliardo di persone, e che sono in netto aumento i canali che vantano 1 milione di iscritti.
Tale fucina di creatività, però, potrebbe essere messa a repentaglio dall’articolo 13 del neonato codice europeo per la tutela del Copyright che impone alle aziende di controllare preventivamente i contenuti proposti alle loro strutture, onde accertare eventuali violazioni del diritto d’autore.
Ciò porterebbe Mountain View a realizzare dei controlli automatici sui contenuti caricati, con conseguente limitazione della libertà creativa nel Vecchio Continente, posto che – al di fuori dell’Europa – sarebbe molto più facile, creare, condividere, e commentare, meme e citazioni, come pure notizie ed e-learning. Non ultime, vi sarebbero anche delle ricadute sull’occupazione, visto che YouTube sarebbe anche costretta ad ospitare più i contenuti di poche grandi aziende, che i tanti contenuti – più difficili da controllare – dei comuni creators.
In tema di proposte, invece, il CEO di YouTube ha spiegato che la sua piattaforma ha varato varie iniziative. Alcune di queste sono volte a frenare la disinformazione, semplificando sia le policy che i meccanismi che permettono di segnalare le notizie prive di fondamento, senza dimenticare la maggior visibilità concessa – in 23 Paesi – alle fonti più attendibili. La trasparenza, ovviamente, non sarà trascurata, come neppure l’argomento “engagement”: nel primo caso, le policy, i nuovi strumenti, ed i criteri per poter monetizzare il proprio canale con le inserzioni, saranno esposti con più chiarezza mentre, nel secondo caso, arriverà la possibilità di creare dei Telethon attorno a cause benefiche, e degli strumenti per offrire premiere esclusive ai propri follower (come su Facebook).
Infine, i contenuti originali: YouTube intende formare i creators, attraverso veri corsi, erogati in e-learning ma anche con sessioni in presenza, e ha messo a disposizione 20 milioni di dollari (progetto “YouTube Learning”) per la creazione di serie (contenuti multi-sessione) dedicate all’educational e all’istruzione di elevata qualità, formate da playlist sulle abilità, e tutorial “Do It Yourself” (fallo da solo).
Anche Snapchat punta sui contenuti originali. A confermarlo alla testata TechCrunch è stato il responsabile Sean Mills che, nello spiegare come l’azienda cerchi nuovi modi per convincere gli utenti a utilizzarla e preferirla, ha comunicato l’arrivo – nell’app Snapchat – di una nuova sezione multimediale all’interno della funzione Discovery. Si chiamerà “Show”, e sarà dedicata ai programmi: in essa verranno pubblicate 12 serie originali (“Snapchat Originals “), prodotte da grossi nomi di Hollywood (Carter Harris di “Friday Night Lights” o il duo Bunim/Murray di “Keeping Up With The Kardashians”), tra cui docuserie (es. “Bringing Up Bhabie” sulla rapper Bhad Bhabie), soap opera paranormali (“Dead Girls Detective Agency”), sitcom (anche sul mondo dei college, come “Co Ed”), serials (“Class of Lies” sul tema dei cold case, e “Endless Summer” incentrata sul mondo degli influencer), formate da puntate di 5 minuti cadauna.
L’utente potrà iscriversi al contenuto preferito, tramite gli Show Profile, venendo avvertito via notifica dell’arrivo di una nuova puntata, potrà condividerne i momenti salienti (lenti a reazione), esplorarne i momenti più significativi (quasi entrando a far parte della storia) attraverso la realtà aumentata degli Show Portal (swipe verso l’alto che permetteranno di visitare – impugnando e direzionando il telefono – ogni dettaglio degli ambienti delle serie, o di vedere dei bonus esclusivi).