Xiaomi, tra ecologia e innovazione: focus sul nuovo sistema operativo HyperOS

Xiaomi si propone di diventare carbon neutral entro il 2040 e lancia il suo sistema operativo HyperOS, un ecosistema integrato tra persone, automobili e case.

Xiaomi, tra ecologia e innovazione: focus sul nuovo sistema operativo HyperOS

Xiaomi è una delle aziende più innovative e dinamiche nel settore degli smartphone e degli smartwatch. Oltre a produrre dispositivi hardware di alta qualità e prestazioni, Xiaomi si dedica anche allo sviluppo del software che li anima. Nelle scorse ore, dopo tanto hardware (telefonico, indossabile, per la domotica), Xiaomi ha presentato al mondo il suo nuovo “sistema operativo” HyperOS, che sostituirà la storica MIUI come base di tutti i dispositivi Android futuri – e alcuni di quelli già sul mercato – della società cinese.

HyperOS non è un vero e proprio sistema operativo, ma una personalizzazione profonda di Android 14, l’ultima versione del sistema operativo mobile di Google. Xiaomi afferma che HyperOS è il risultato del più grosso balzo evolutivo mai compiuto dal suo software: molte delle sue parti sono state riscritte da zero portando a significativi benefici in molteplici aree.

Uno dei vantaggi principali di HyperOS è la riduzione delle dimensioni del firmware, che con 8,75 GB viene definito il più compatto del settore. Questo significa che HyperOS occupa meno spazio nella memoria interna dei dispositivi, lasciando più spazio per le app e i dati dell’utente. Inoltre, HyperOS richiede meno risorse per funzionare, migliorando così l’autonomia della batteria.

Ma non solo: Xiaomi dice addirittura che il suo kernel ottimizzato dovrebbe essere più veloce di quello originale di Google, specialmente sui dispositivi ad alte prestazioni. La società promette miglioramenti chiave in varie aree, tra cui:lo stack del networking, che dovrebbe essere più stabile e reattivo; la gestione della memoria, con tempi di avvio più rapidi e permanenza prolungata delle app in background;file system, con una maggior costanza prestazionale nel tempo (combattendo il classico feeling da “smartphone rallentato” dopo pochi mesi d’uso);il sottosistema grafico, con l’introduzione di un effetto di sfocatura in tempo reale per effetti di transizione più fluidi e veloci.

HyperOS mira a offrire un’esperienza d’uso personalizzata e integrata tra diversi dispositivi di varia natura e categoria. Con HyperConnect, Xiaomi ha reso possibili la condivisione e la “collaborazione” di molte risorse hardware, come ad esempio: la fotocamera posteriore, che potrà essere sfruttata nelle videochiamate da PC; il modem, che potrà dare connessione internet a tablet e altri dispositivi vicini; il sistema di notifiche, che potranno essere inviate sul dispositivo in uso.

Si tratta di un insieme di funzioni che già esistono e usiamo da un po’, ma inseriti in una realizzazione olistica che dovrebbe essere molto più efficiente e semplice da usare/integrare per i partner di terze parti.

Naturalmente, e non potrebbe essere diversamente, Xiaomi ha implementato anche un’ampia gamma di funzionalità AI, generativa e non raccolte nel monicker HyperMind. Ci saranno: la creazione di testi e di immagini; il riconoscimento di testo nelle immagini; la ricerca di immagini usando linguaggio naturale;la trasformazione di schizzi in disegni più completi e rifiniti.

Queste funzioni potranno essere usate sia per scopi personali che professionali, arricchendo le possibilità creative ed espressive degli utenti. 

Xiaomi concluso anticipando che le prime release stabili di HyperOS arriverann a Dicembre in Cina laddove, per i modelli internazionali, bisognerà pazientare sino al primo trimestre del 2024. Tra i primi modelli coinvolti ci sarà il Redmi K60 Extreme Edition (Xiaomi 14 e 14 Pro avranno questo OS preinstallato).

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