Ultimamente, siamo abituati a WhatsApp (ed alle altre app del gruppo Facebook) che procede per carrellate di novità. Oggi, invece, l’app di Jan Koum ha introdotto una sola innovazione, seppure in forma di beta, ma decisamente importante: l’app in verde di messaggistica più usata al mondo, infatti, ha – finalmente – semplificato la formattazione.
In verità, la novità di cui vi facciamo parte non è propriamente tale. Da poco più di un anno, WhatsApp ha introdotto, nella sua release stabile, la possibilità di formattare il testo secondo gli stili del grassetto, corsivo, e barrato: il problema è che tale feature non è mai decollata davvero, in quanto il farvi ricorso era piuttosto macchinoso.
In precedenza, infatti, alla formattazione del testo – su WhatsApp – si giungeva attraverso la giustapposizione di alcuni segni (asterisco, underscore, tilde, che andavano ricordati a memoria) prima e dopo le parole che si volevano evidenziare. Proprio per ovviare a questa difficoltà, e rendere più veloce, immediato, ed accessibile, l’evidenziare in qualche forma il testo che si ritiene di interesse, il team di programmatori dell’app ha introdotto una serie di scorciatoie in un menu contestuale.
Per aprire quest’ultimo, è sufficiente selezionare la parola da formattare perché appaia un pop-up con, in sequenza verticale (dietro l’icona dei 3 puntini), una serie di possibili scelte operative: tra queste, assieme alla possibilità di depositare la parola negli appunti (per usi successivi), di tradurla, o di condividerla, compaiono anche le opzioni di formattazione.
Nella fattispecie, viene messa a disposizione dell’utente la possibilità di inserire la spaziatura tra le lettere (monospace), o di convertire l’intera sequenza selezionata in grassetto, corsivo, e barrato.
Scelta l’opzione preferita, il testo verrà incollato nel form della chat, ove comparirà con la formattazione desiderata. Per potersi avvalere di questa funzionalità, che semplifica la formattazione del testo in WhatsApp, è necessario scaricare la versione 2.17.148 della beta per Android, o dalla repository online di WhatsApp, o dal PlayStore (qualora ci si sia iscritti preventivamente al beta group dell’app).