WhatsApp: la nuova truffa che usa Vodafone come esca

WhatsApp e Vodafone sono stati utilizzati per l'ennesimo tentativo di truffa ai danni degli utenti. La tecnica utilizzata è lo smishing e la Polizia Postale avverte sul sito ufficiale.

WhatsApp: la nuova truffa che usa Vodafone come esca

WhatsApp (come anche la posta elettronica) sembra essere l’applicazione preferita dagli hacker e dai malviventi per truffare gli utenti. Ancora una volta, viene utilizzata la Vodafone come esca. L’obiettivo è rubare i dati personali degli utenti e viene utilizzata la tecnica dello smishing, ovvero il phishing via SMS, o messaggio. 

La notizia giunge direttamente dagli esperti della sicurezza della Polizia Postale e sono già numerose le segnalazioni giunte dagli utenti. Stando a quanto riportato, i clienti della Vodafone sono stati contattati su WhatsApp da un finto “reparto tecnico” dell’operatore telefonico che chiede l’invio di documenti di identità, del passaporto e del codice fiscale con la scusa di dover controllare il corretto funzionamento della linea telefonica. 

Truffa su WhatsApp: Vodafone incolpevole

Dando i propri dati a questi criminali, si dà loro via libera per fare frodi, o futuri attacchi hacker. La Polizia Postale, ancora una volta, avverte che qualsiasi operatore telefonico, incluso ovviamente anche Vodafone, in Italia non chiede alcun tipo di documento per l’assistenza. Inoltre, non usa neanche WhatsApp per comunicare qualcosa ai clienti. Vodafone Italia, perciò, ha presentato una denuncia alle autorità e lo stesso devono fare coloro che sono anche semplicemente contattati.

Grazie all’accumulo di denunce, è più facile che si intervenga rapidamente. Tuttavia, se non si fosse convinti al 100%, si può sempre chiamare il call center dell’operatore con cui si ha il contratto telefonico e chiedere conferma di tutti i dubbi legati al messaggio o a qualsiasi altra cosa.

Proprio nelle ultime settimane Vodafone è stata di nuovo utilizzata per truffare altri clienti, sempre mediante lo smishing. Stavolta, però, rubavano dati proponendo un programma che offriva ricompense inserendo i propri dati. Gli utenti venivano rimandati in un sito internet falso identico a quello della Vodafone e, in tal modo, i criminali acquisivano tutti i dati che venivano inseriti dagli utenti. Il finto premio era uno smartphone di ultima generazione.

Continua a leggere su Fidelity News