WhatsApp continua a rafforzare le proprie funzionalità intelligenti e, con l’aggiornamento beta per Android 2.25.11.13 disponibile tramite il Google Play Beta Program, introduce una nuova funzione sperimentale che promette di rendere più profonda e personalizzata l’interazione con l’assistente Meta AI: la memoria conversazionale.
Questa novità, già preannunciata nei mesi scorsi, è ora disponibile per un numero ristretto di beta tester e sta gradualmente raggiungendo un pubblico più ampio. In particolare, la funzione consente al chatbot basato su intelligenza artificiale di ricordare informazioni rilevanti che gli utenti decidono consapevolmente di condividere. Non si tratta di un semplice algoritmo che analizza le ultime domande poste, ma di una vera e propria memoria personalizzabile.
Per esempio, se un utente comunica a Meta AI di essere un grafico, il chatbot potrà ricordarlo e suggerire strumenti creativi o trend del settore. Allo stesso modo, specificando una dieta vegetariana, l’utente riceverà consigli culinari coerenti, senza dover ripetere ogni volta le proprie preferenze.
È interessante sottolineare che queste informazioni non vengono acquisite in modo automatico: la memorizzazione avviene solo su esplicita richiesta dell’utente. Questo garantisce il rispetto della privacy e conferma che Meta AI non ha accesso ai messaggi nelle altre chat, protetti da crittografia end-to-end. Gli utenti, inoltre, possono in qualsiasi momento rivedere, modificare o cancellare i dati memorizzati per mantenere sempre aggiornato il profilo delle preferenze.
Grazie a questa evoluzione, Meta AI si trasforma da semplice chatbot a vero e proprio assistente personale, capace di offrire consigli su misura in base alle abitudini e agli interessi dell’utente. La possibilità di salvare preferenze legate allo stile di conversazione, agli hobby o addirittura ad allergie alimentari, apre a un’interazione più fluida e ricca di contesto, andando ben oltre le risposte preimpostate. WhatsApp non ha ancora ufficializzato una data di rilascio globale della funzione, ma il fatto che alcuni utenti non iscritti al programma beta abbiano già segnalato la presenza della memoria suggerisce un rollout graduale anche tra il pubblico più ampio.