WhatsApp, l’applicazione di messaggistica più popolare al mondo, sta testando alcune nuove funzionalità per migliorare l’esperienza degli utenti nei gruppi, come già si propone di fare con la futura funzione che permetterà di creare piccoli gruppi di persone che si conoscono senza dare un nome al gruppo.
Passando alle novità fresche di giornata, una delle nuove funzionalità alluse in apertura è la possibilità di mostrare la cronologia dei messaggi ai nuovi membri che si uniscono a un gruppo, mentre l’altra è la possibilità di modificare i messaggi inviati nei gruppi di annunci della community.
La cronologia dei messaggi è una funzionalità che consente di condividere automaticamente i messaggi inviati in gruppo nelle ultime 24 ore prima che qualcuno si unisca, in modo da facilitare il recupero delle conversazioni precedenti. Questa funzionalità è disponibile nella versione beta di WhatsApp per Android e deve essere abilitata da un amministratore del gruppo. La modifica dei messaggi è una funzionalità che consente di correggere eventuali errori o aggiungere informazioni ai messaggi inviati all’interno dei gruppi di annunci della community, i quali sono gruppi in cui solo gli amministratori possono inviare messaggi.
Questa funzionalità è stata scoperta nella versione 2.23.18.16 di WhatsApp beta per Android e funziona allo stesso modo dei messaggi singoli. Entrambe le funzionalità sono ancora in fase di sviluppo e non sono disponibili per tutti gli utenti. Tuttavia, si prevede che saranno presto rilasciate nella versione stabile dell’applicazione. WhatsApp sta continuando a innovare e a offrire nuove opzioni per rendere la comunicazione più semplice e sicura per i suoi oltre due miliardi di utenti in tutto il mondo.
Di recente, WhatsApp ha introdotto una funzione che permette di nascondere il proprio IP durante le chiamate (cosa che, a quanto pare, non riesce tanto bene a Skype per via di un bug), al prezzo però di una sensibile e potenziale riduzione della qualità delle chiamate stesse. Insomma, si tratta di una funzione cui ricorrere come extrema ratio da parte di categorie sensibili di utenti, tra cui gli attivisti per i diritti umani e i dissidenti dei regimi autocratici.