WhatsApp: ecco la truffa delle chat colorate, e del sequestro dell’account Google

Negli ultimi giorni, ben due truffe hanno preso di mira gli utenti della celebre chat-app di messaggistica nota come WhatsApp: in un caso si millantano nuove funzioni di personalizzazione in arrivo, e nell'altro caso si paventa una multa e sanzioni penali.

WhatsApp: ecco la truffa delle chat colorate, e del sequestro dell’account Google

WhatsApp, la celeberrima applicazione di messaggistica in verde, di proprietà del gruppo Facebook, è sempre più coinvolta, suo malgrado, in tentativi di truffa digitali: quelli di quest’inizio di settimana sono ben due, e impattano uno sul credito telefonico degli utenti, e l’altro sulla sicurezza del proprio account Google

Tra i tanti attacchi informatici che, in questo periodo, prendono di mira gli utenti di WhatsApp, ve n’è uno – quello delle “chat colorate” – che ricorda vagamente quello, ancor recente, degli “stati testuali colorati”: anche in questo caso, infatti, sta giungendo agli utenti un SMS nel quale li si avvisa di una nuova funzionalità per WhatsApp, che permetterebbe di personalizzarne le conversazioni in oro, rosa, rosso, e blu

Per ottenere cotal “innovazione”, basterebbe cliccare su un link, contenuto nel messaggio (“https://whɑtsɑpp.com/colori”), costituito (a ben guardare) da caratteri cirillici (usati in Russia, e nei paesi limitrofi), e rimandante ad un link malevolo (https://xn--whtspp-cxcc.com/colori), in cui sarebbero precisate le condizioni per adottare la miglioria whatsuppiana: fornire alcune informazioni personali (così da far abbonare a servizi a pagamento prosciuga-credito), e condividere il messaggio (intitolato “Amo i nuovi colori di Whatsapp”) con 10 propri contatti (al fine di estendere la portata della truffa).

Espletati questi passaggi, oltre al danno, anche la beffa: verrebbe autorizzato, infatti, il download di un’estensione per Chrome, “BlackWhats”, tutt’ora presente nell’add-on store del browser, che favorirebbe l’installazione in locale di malware di vario genere. In questo caso, quindi, mai come prima d’ora, è d’uopo tener conto che gli aggiornamenti ufficiali per WhatsApp sono distribuiti solo sugli app store di Android e iOS, ed è solo a queste location che occorre far riferimento, ogni qualvolta si voglia sperimentare una nuova funzionalità.

Un’altra minaccia che sta coinvolgendo il pubblico di WhatsApp giunge, invece, direttamente per chat, da numeri sconosciuti, attribuiti fittiziamente alla Polizia Postale: quest’ultima, recita il messaggio, avrebbe scoperto delle irregolarità in base alle quali starebbe per procedere al sequestro dei nostri dati personali, account Google compreso. L’unico modo per evitare tutto ciò, oltre ad una sanzione penale mica da ridere, sarebbe quello di pagare una grossa multa.

È palese che, anche in questo caso, non foss’altro per il pessimo italiano di questa notifica, si tratta di una truffa: tuttavia, complice il fatto che alcune persone particolarmente fragili (es. gli anziani) potrebbero essere ingannati facilmente, la Polizia Postale ha ufficialmente smentito il testo di questi messaggi, e ha invitato chiunque ne riceva uno a non rispondervibloccando anzi il numero da cui sia giunto cotal avviso. 

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