Nelle ultime ore è diventata virale la notizia che Ikea starebbe distribuendo in maniera completamente gratuita buoni regalo da 250 euro da spendere nei punti vendita della catena di negozi svedese. Il messaggio viene diffuso tramite la chat di WhatsApp, ma si tratta di una truffa, inventata dagli hacker per rubare i dati sui conti bancari.
Il messaggio riporta con testuali parole: “Ikea ha deciso di regalare 1000 buoni del valore di €250 per aiutare la ripresa dei consumi. Clicca qui per prenderne uno prima che finiscono“. Essendo una cifra particolarmente alta, è palesemente un falso: al giorno d’oggi, di storie simili se ne sono viste letteralmente a migliaia, e purtroppo molte persone continuano a cascarci.
Buono regalo Ikea da 250 euro: gli hacker puntano alla carta di credito
Questa volta i malintenzionati sono stati molto furbi. Hanno usato come esca l’emergenza legata al Coronavirus per promuovere dei finti buoni regalo. L’obiettivo finale è quello di rubare i dati della carta di credito e prosciugare il conto delle vittime. Si tratta, però, di un messaggio studiato piuttosto male: se si pone attenzione al messaggio si nota subito la scarsa conoscenza dell’italiano.
I congiuntivi sbagliati, ad esempio, dovevano fungere da prima avvisaglia, e invece no. Forse, la vista annebbiata da 250 euro, la voglia di comprare qualche mobile a prezzo scontato, hanno convinto molte persone a cliccare sul fatidico link e regalare letteralmente tutti i dati legati alla propria carta di credito.
Infatti, il link, se cliccato, porta ad un sito finto dell’Ikea, chiamato lkea (con la L minuscola e non con la i maiuscola). Graficamente, il sito è identico all’originale, ma il nome del dominio del sito è piuttosto strano: S5S5.club. Comunque, andando avanti, si viene invitati a completare un sondaggio ed inoltrare il messaggio ad altre 20 persone. Allo stesso modo, se non fanno attenzione, fidandosi di voi, anche quelle 20 persone apriranno il link e partirà una truffa a catena e, ignorandone l’accaduto, sarete voi stessi dei complici. Il sito, comunque, chiede di inserire nome, cognome, indirizzo e numero di telefono ed infine chiede il numero della carta di credito.