WhatsApp ha avuto il merito di pensionare i costosi SMS/MMS, creando una nuova categoria di messaggi, e democratizzando al massimo la comunicazione interpersonale: non dimentichiamo, inoltre, il ritorno alla scrittura come mai prima d’ora. Tuttavia, “non sono tutte rose e fiori”: gli hacker di oggi, infatti, usano prevalentemente l’app in verde per diffondere virus e tendere le loro trappole. A tal proposito, la Polizia Postale ha allertato contro nuove minacce, inerenti un fantomatico regalo dell’Ikea ed un invito a cambiare le credenziali delle proprie utenze.
La prima minaccia informatica che, da qualche giorno sta circolando via messaggio WhatsApp, afferisce alla possibilità di ottenere un buono da 500 euro, spendibile presso la nota catena svedese dell’arredamento componibile, a patto di rispondere a qualche semplice domandina contenuta in un sondaggio. Nonostante il testo della promozione, decisamente “acchiappaclick”, sia redatto in un italiano non corretto, ed il link annesso sia palesemente falso (ikea.com-free-gratuito.com), non pochi – distratti – utenti sembrano aver cliccato sul link, anche in ragione del fatto che il messaggio – quasi sempre – arriva da contatti in rubrica (complice l’invito a moltiplicare le possibilità di vincere il buono condividendo la promo).
I pericoli più immediati che tale messaggio può nascondere sono i classici: perdita dei dati personali, sbarco su pagine colme di pubblicità, installazione involontaria di qualche malware. Tutte ottime ragioni per non condividere un testo col quale, è bene ribadirlo, Ikea (come anche altri brand coinvolti in precedenza) non ha niente a che fare.
Un’altra minaccia, che nelle medesime ore sta circolando sempre tramite WhatsApp (ma anche tramite altre app di messaggistica e via mail), è stata segnalata dalla pagina Facebook della Polizia Postale (“Una vita da social”), che invita a porre attenzione nel caso qualcuno ci invitasse ad aggiornare le credenziali delle nostre utenze dopo aver cliccato su un dato link. Ottemperando alla richiesta, intimoriti dal tono del messaggio (viene minacciato il blocco del servizio per motivi amministrativi), si potrebbe correre “un pericolo” che lo Sportello dei Diritti ha sostanziato nella possibilità di perdere dati personali (indirizzo, mail, telefono), sensibili (gli identificativi delle utenze), senza dimenticare l’eventualità di indesiderate intrusioni nei propri device.
Anche in questo caso, nell’evenienza che si sia ricevuto un tal messaggio, l’unica cosa da farsi è quella di cestinare il contenuto, senza aver risposto alla “call to action” ivi proposta, mentre – essendo già caduti nel tranello – è possibile contattare i riferimenti dell’associazione di cui sopra (info@sportellodeidiritti.org o segnalazioni@sportellodeidiritti.org) per concertare delle idonee contromisure.