L’obiettivo di Mark Zuckerberg è guadagnare, non solo con Instagram e Facebook, ma anche con WhatsApp. Alcuni anni fa, l’applicazione di messaggistica costava 90 centesimi all’anno che, moltiplicato per il numero di utenti attivi, diventava una cifra considerevole. Dopo un po’ di tempo l’applicazione divenne totalmente gratuita e, oggi, i vertici fanno sapere di voler far tornare l’applicazione a pagamento, ma partendo dalle aziende.
Nello specifico, queste ultime dovranno pagare un corrispettivo per rispondere ai clienti, ma solo se la risposta arriva in ritardo. Il tempo entro cui si può rispondere gratuitamente è di un giorno, quindi 24 ore. Dopo tale termine, ogni risposta sarà fatturata da 1 a 9 centesimi.
Whatsapp a pagamento per le aziende
Questa decisione arriva esattamente dopo un anno dal lancio di WhatsApp Business. Per rendere disponibile la funziona a pagamento, Facebook ha lanciato il pacchetto API, che siti web e società dovranno installare sui propri dispositivi: il costo sarà applicato in caso di risposte inviate dopo 24 ore dal messaggio del cliente.
Non si sa ancora niente sulla data di lancio, tuttavia nelle settimane successive Facebook introdurrà una campagna per incentivare i clienti a contattare le aziende tramite WhatsApp.
I clienti, infatti, potranno chiedere ad esempio le informazioni su un volo, un risarcimento biglietti e simili, e le tariffe saranno applicate sulle risposte non pubblicitarie, come ad esempio la conferma del volo o quella di una spedizione effettuata. Dal 2019 potrebbe arrivare la possibilità per le società di inserire contenuti pubblicitari come Status, una situazione un po’ analoga alle Instagram Stories che sono utilizzate da 450 milioni di persone in tutto il mondo.
Ciò potrebbe rappresentare davvero la rivoluzione nel modo in cui le aziende restano in contatto con i propri clienti. L’applicazione della tariffa farà in modo che i responsabili social delle aziende rispondano in breve tempo.