Aveva iniziato l’India, qualche settimana fa, bannando sul suo territorio più di 100 app cinesi ed ora è toccato agli USA che, dopo averne proibito l’uso ai propri dipendenti statali, hanno optato per una linea ancor più dura, proibendo a tutti i cittadini americani di scaricare le famose applicazioni cinesi TikTok di ByteDance e WeChat di Tencent.
A tale decisione, effettiva tra 45 giorni, al termine dei quali qualsiasi persona giuridica o fisica sottoposta alla giurisdizione degli USA sarà impossibilitata a operare transazioni con ByteDance Ltd e Tencent Holdings Ltd (con conseguente defalcamento delle due app dai vari app store), si è arrivati tramite l’emanazione di due ordini esecutivi che, a firma del presidente Donald Trump, fanno riferimento, quanto a rimandi legislativi, al National Emergencies Act ed all’International Emergency Powers Act.
Nel caso di TikTok, app per miniclip musicate da pochi secondi, le accuse sarebbero davvero svariate, senza trascurare nemmeno l’aver disinformato i propri utenti a proposito del coronavirus, ed aver censurato le proteste a Hong Kong e i maltrattamenti verso le minoranze mussulmane cinesi. Soprattutto, la preoccupazione della Casa Bianca è indirizzata alla sicurezza nazionale.
TikTok, con oltre 1 miliardo di download nel mondo, nei soli USA è stato scaricato 135 milioni di volte e, ipso facto, è in grado di raccogliere una gran mole di dati personali, tra posizioni GPS, cronologia di navigazione, e ricerche internet, che permetterebbero al Partito Comunista Cinese di operare dossieraggio ricattatorio, spionaggio industriale, e di “rintracciare le posizioni dei dipendenti e appaltatori federali“.
Ancora più pesante appare essere la situazione per l’app di messaggistica WeChat, accusata anche di spiare gli spostamenti dei cittadini cinesi che, per qualche motivo negli USA, “beneficiano di una società libera per la prima volta nella loro vita“: nel caso specifico, la casa madre Tencent, nota per distribuire e sviluppare importanti videogame come “Call of Duty Mobile” e “PUBG Mobile”, vanta svariate partecipazioni in importanti gaming house, come nel caso di Supercell (Clash of Clans), Riot Games (League of Legends), ed Epic Games (Fortnite). che però – assicurano alla Casa Bianca – non saranno coinvolt4 dai provvedimenti in questione.