Quando un’app è molto popolare, purtroppo, capita di doverne parlare quasi più per gli attacchi che ne subiscono gli utenti, che per gli aggiornamenti e le migliorie rilasciate. È esattamente quello che sta accadendo in queste ore agli utilizzatori di WhatsApp, i quali sono stati funestati da 3 diverse truffe: oltre all’evergreen dell’abbonamento scaduto, sono tornate anche quelle dei falsi coupon Ikea e M&M.
La Polizia di Stato, tramite il suo account social “Commissariato di PS On Line – Italia“, ha allertato gli internauti in merito ad un messaggio che, circolando in queste ore, avviserebbe gli iscritti al messenger in verde sull’eventualità che scada il loro account (con conseguente perdita di tutti i dati personali, come contatti, foto, audio, e video scambiati), a meno che non corrispondano la cifra di 0.99 centesimi, dopo aver cliccato su un determinato link.
Il presidente dello “Sportello dei Diritti”, Giovanni D’Agata, ha invitato a diffidare di questo messaggio, scritto – tra l’altro – in un italiano assai approssimativo: meglio non cliccare sul link proposto che, come in altri casi similari, potrebbe portare a dover inserire dati sensibili o coordinate bancarie, oltre a subire il furto dei dati personali ospitati sul device. WhatsApp, e le app più note, sono soliti usare i canali ufficiali dei rispettivi siti, per comunicare le novità, e rilasciano costanti aggiornamenti attraverso i principali app Store (Play Store per Android, App Store per iOS). Al di là di tutto – è bene ribadirlo – WhatsApp è e resta gratuita.
Un’altra minaccia, sempre circolante attraverso WhatsApp, nei giorni scorsi, è relativa al brand Ikea, inconsapevolmente coinvolto in una serie di messaggi che paventano la possibilità di ottenere un buono sconto (in alcuni casi da 150 euro) per l’acquisto di prodotti del noto marchio di arredamento nordico.
Nel messaggio, giunto da un contatto noto, verrebbe richiesto di rispondere alle domande di un questionario (utili per reperire dati con cui abbonare l’utente a servizi a pagamento svuota-credito), e di re-inoltrare il messaggio ai propri contatti (onde ampliare la viralità della truffa). Ovviamente, anche in questo caso è bene non cliccare nulla, cancellare il messaggio, e avvertire l’utente da cui si è ricevuta la comunicazione: per fugare ogni dubbio, su una possibile occasione persa, un bel giretto sui canali social dei marchi coinvolti (nei giorni scorsi anche Zara e Auchan) è sempre una buona cautela, per appurare l’esistenza – o meno – di una promozione.
Stesso discorso per il brand M&M, inopinatamente sfruttato per diffondere messaggi che promettono un succulento buono sconto da 250 euro, a patto di inoltrare il messaggio a 10 propri contatti, e di fornire “qualche” informazione tramite un “semplice” quiz.