Internet, e la rete in generale, ha portato numerosi vantaggi nella vita dell’uomo, ma purtroppo a volte si assistono anche a delle cose meno positive. Infatti, spesso e volentieri infatti ci imbattiamo, facilmente, nelle fake news che circolano nelle varie chat, tra cui WhatsApp e Telegram.
Si tratta di fatti molto gravi, ma pur sempre riduttivi rispetto alla pedopornografia. Quest’ultima è nata appunto con l’avvento del web, ed è la pornografia in cui sono raffigurati soggetti minorenni. Dall’anno 2001 l’Interpol, un’organizzazione internazionale dedita alla cooperazione tra le polizie e al contrasto del crimine internazionale, ha raccolto e vagliato oltre 250 000 immagini pedo-pornografiche reperite dal Web.
Il gruppo Telegram
Ma con l’avvento delle messaggistiche istantanee sono aumentati i casi di pedopornografia. Se con WhatsApp la privacy non è garantita al 100%, con Telegram invece sì. Alla chat app infatti ci si può accedere comodamente in anonimo, poiché si può fare log-in senza immettere il numero di telefono.
Ed è proprio su Telegram che, in queste ore, sono stati scoperti dei gruppi che fortunatamente, grazie alle segnalazioni, sono stati immediatamente cancellati. Tra questi troviamo “Stupro tua sorella 2.0”, un posto virtuale in cui venivano condivise immagini di ragazze spesso anche minorenni.
Come riporta “TPI”, Danonymus, probabilmente uno dei fondatori di questo gruppo, attaccava duramente il genere femminile senza usare mezzi termini: “Telegram esiste apposta per fare quello che è illegale e perverso, per dare libertà a tutti i nostri istinti più porcellini. Le femmine sono soltanto carne da fo**ere e stu**are, da sbattere in rete punto e basta”.
Gli altri utenti, oltre ad ascoltare le follie di questo utente, che ricordiamo non aveva né volto né identità, spesso rincaravano anche la dose: “Posso dire che sono pro al femminicidio?”, “Un po’ di pedofilia non guasta”. Oltre a questo, sul gruppo si inneggiava spesso allo stupro, con varie incitazioni alla violenza fisica e verbale.
Sul gruppo si contavano ben 40.000 mila iscritti e, come riporta sempre “TPI”, spesso venivano inserite foto di: “Ragazze in pose discinte, talvolta, ma più spesso si trattava di semplici selfie: l’unica cosa inquadrata era la loro faccia. Ex fidanzate, ma anche “amiche”, e soprattutto: sconosciute, viste per caso su Twitter o su altri social, del tutto ignare del fatto che le loro foto stavano venendo utilizzate in quel modo. E nella stragrande maggioranza dei casi, minorenni“.
La chiusura e la riapertura di nuovi gruppi
Grazie alla segnalazione di una ragazza, seguita da altre migliaia di utenti, questo gruppo è stato chiuso. Tuttavia, seguendo “la notorietà” creata da questa notizia, si stanno creando altre chat che condividono le stesse intenzioni, chiamate come per esempio “Stupro tua sorella 2” e “Stupro tua sorella 3.0”.
Nonostante con gli anni si sia inasprito la condanna per la pedopornografia e l’abuso sui minori, la situazione resta ancora molto grave. Numerosi utenti su Twitter, portando in trend topic il termine “Telegram”, stanno chiedendo ai politici e agli influencer di fare qualcosa per combattere questo male.