Tra le tante catene che circolano attualmente su Whatsapp, a scopo truffa o contagio informatico, nelle ultime ore ve n’è una che si sta distinguendo per le sue venature particolarmente horror e per il fatto di avere come vittime principali i bambini. Vediamo di cosa si tratta.
La pagina social della Polizia Postale, “Una vita da social”, nei giorni scorsi, ha diramato un avviso alquanto inquietante relativo ad una nuova catena di Sant’Antonio che starebbe circolando su Whatsapp, tramite il meccanismo delle condivisioni. Secondo le forze dell’ordine, la catena di cui parliamo sarebbe sempre basata su un’emozione umana che, quindi, farebbe scattare la condivisione del messaggio: solo che, in questo caso, si tratterebbe del “terrore“.
Il messaggio incriminato, infatti, risulta scritto come fosse la comunicazione – dall’aldilà – di un bambino morto il quale rivelerebbe “Ciao, mi chiamo Luca ho 7 anni, capelli neri e occhi rossi. Non ho né naso né orecchie…Sono morto”. Una volta instillata la paura, il testo proseguirebbe con una minaccia “Se non mandi questo messaggio a 15 persone nei prossimi 5 minuti io apparirò stanotte di fianco al tuo letto con un coltello e ti ucciderò”.
Scorrendo poco oltre, gli hacker che sono dietro questa singolare catena digitale ammorbidirebbero i toni spiegando che, però, condividendo il messaggio, accadrebbe qualcosa di bello entro le 22.22: nello specifico, si riceverebbe la telefonata, fissa o sul cellulare, di una persona che direbbe “di amarci”. Furba, poi, la precisazione finale: il premio (e la conseguente assenza della pena) scatterà solo se non si barerà condividendo il messaggio nei gruppi: insomma, dovremo fare “il porta a porta” virtuale con ognuno dei 15 contatti richiesti.
La Polizia Postale spiega che, per quanto non siano ancora chiare le motivazioni di questa catena, probabilmente non si tratta di una truffa o di un tentativo di contagio informatico. Certo, non è una ragione sufficiente per non vigilare sulla questione: le vittime più colpite da questa catena, infatti, sono i bambini sui quali questo messaggio riversa spavento e paura. Quindi, invito rivolto a genitori ed educatori, massima attenzione qualora il vostro pargolo o alunno dovesse ricevere una simil comunicazione terrorizzante!