Spotify: licenzia il 6% dei suoi dipendenti e ritorna alla guerra contro Apple

Spotify, come tante altre aziende, si avvia a licenziamenti di massa, avendo annunciato il siluramento del 6% della sua forza lavoro: intanto, prosegue l'aspro confronto con Apple in merito al come Cupertino gestisca il suo App Store e le app che vi ospita.

Spotify: licenzia il 6% dei suoi dipendenti e ritorna alla guerra contro Apple

Spotify, nelle scorse ore, ha annunciato diversi drastici cambiamenti in azienda, nel mentre porta avanti la sua battaglia contro la posizione monopolistica e anti concorrenziale che Apple assume nel e col suo App Store. 

Nel 2019 Spotify aveva portato la questione dell’anti concorrenzialità di Apple sui tavoli europei, ottenendo due anni dopo il riconoscimento da parte della Commissione europea in merito all’uso “obbligatorio del meccanismo di acquisto in-app di Apple imposto agli sviluppatori di app di streaming musicale per distribuire le loro app“. A oggi non è però stato preso alcun provvedimento e quindi Spotify è tornata alla carica, inviando una lettera al commissario europeo per la concorrenza, la dottoressa Margrethe Vestager, affinché assuma provvedimenti urgenti contro Apple, “perché ogni giorno che passa è una sconfitta per l’innovazione e per il benessere dei consumatori europei“.

La lettera, firmata anche dai CEO di Deezer, Proton, Basecamp European Publishers Council, Schibsted, News Media Europe, e France Digitale, lamenta modifiche pretestuose, in corso d’opera, a termini e condizioni, la restrizione nell’accesso per gli sviluppatori ai dati dei loro utenti, ostacoli nel comunicare liberamente con i propri clienti, e il sistema di commissioni – tra il 15 e il 30% – per gli acquisti in-app che poi vengono investiti sui propri servizi, ottenendo un improvvido vantaggio concorrenziale verso i rivali. Al momento non è chiaro cosa decideranno le istituzioni europee, anche se i nuovi regolamenti, DMA e DSA, sui servizi e mercati digitali, nel configurare Apple come “gatekeeper”, potrebbero obbligare Cupertino, alla peggio entro il 2024, a “un cambio di rotta a cui peraltro ci si sta già preparando“.

Sempre in tema di momenti difficili per Spotify, il colosso dello streaming ha annunciato un riassetto aziendale su due livelli. Da una parte, per tornare a guadagnare in “velocità ed efficienza“, si procederà al licenziamento del 6% della forza lavoro, visto che l’azienda è cresciuta prima che aumentassero anche i ricavi. Nel caso specifico, si procederà a colloqui individuali con le persone da lasciare a casa, che riceveranno supporto per la ricollocazione, una buonuscita pari a 5 mesi di stipendi, la copertura sanitaria per lo stesso periodo e il pagamento delle ferie maturate.

Dall’altra parte, col fine di lasciargli più tempo per pensare a come evolvere Spotify, Daniel EK sarà affiancato nel ruolo di CEO da Gustav Söderström (che da Chief Research & Development Officer diventa Chief Product Officer) e da Alex Norström (che da Chief Freemium Business Officer diventa Chief Business Officer). Nel contempo, lascerà l’azienda il Chief Content & Advertising Business Officer. Dawn Ostroff. 

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