Spotify introduce il piano Basic: un ritorno al vecchio premium

Il nuovo piano Basic di Spotify rappresenta un ritorno al vecchio Premium senza audiolibri, rispondendo alle critiche per l'aumento di prezzo. Resta da vedere se future offerte come il livello Hi-Fi saranno cruciali per la sua competitività.

Spotify introduce il piano Basic: un ritorno al vecchio premium

In una mossa che ha suscitato sia confusione che sollievo tra gli utenti, Spotify ha lanciato un nuovo livello di abbonamento negli Stati Uniti chiamato piano ‘Basic‘. Con un prezzo di $10.99 al mese, questo piano offre streaming illimitato di musica senza pubblicità e accesso ai podcast, rappresentando un ritorno significativo rispetto alle recenti modifiche apportate al suo piano Premium.

In precedenza, i sottoscrittori di Spotify Premium godevano di benefici simili ma recentemente hanno subito un aumento di prezzo da $10.99 a $11.99 al mese a causa dell’introduzione del supporto per gli audiolibri. Il nuovo piano Premium ora include 15 ore di ascolto mensile di audiolibri, una funzionalità che non tutti gli utenti necessariamente vogliono o utilizzano. Questo cambiamento ha lasciato molti abbonati frustrati, costretti a pagare di più per un servizio che introduceva funzioni non richieste.

L’introduzione del piano Spotify Basic è essenzialmente un ritorno al vecchio piano Premium ma al prezzo di $10.99. Per gli utenti che danno priorità alla musica e ai podcast rispetto agli audiolibri, questa opzione rappresenta un’alternativa conveniente senza l’aggiunta di costi per funzionalità extra potenzialmente non utilizzate. Tuttavia, il lancio di questo ‘nuovo’ piano ha sollevato dubbi sulla strategia di Spotify.

I critici si chiedono perché l’azienda non abbia semplicemente offerto un livello di abbonamento che includeva gli audiolibri a un costo leggermente superiore, consentendo agli utenti di optare per le nuove funzionalità invece di spingerli automaticamente verso un piano più costoso. Questo approccio ha alimentato speculazioni sulle motivazioni di Spotify e se la decisione sia stata guidata principalmente da considerazioni finanziarie piuttosto che dalle preferenze degli utenti.

Nonostante le polemiche iniziali, il piano Spotify Basic rappresenta una scelta gradita per gli utenti desiderosi di un’esperienza di streaming più semplice e centrata sulla musica, senza le complessità dell’integrazione degli audiolibri. Guardando al futuro, i piani futuri di Spotify potrebbero includere ulteriori livelli di abbonamento, come il tanto atteso livello ‘Hi-Fi’ previsto per il 2024. Questo livello promette una qualità audio lossless, potenzialmente attraente per gli audiofili e coloro che cercano una fedeltà audio superiore. Tuttavia, Spotify si trova a fronteggiare una forte concorrenza in questo settore, soprattutto da parte di Apple Music, che già offre audio lossless su tutto il catalogo senza costi aggiuntivi.

Mentre il panorama dello streaming evolve, le decisioni di Spotify riguardo ai suoi modelli di abbonamento continueranno a plasmare il rapporto con gli utenti. Se l’introduzione del piano Basic rappresenta un passo verso una maggiore flessibilità e scelta dell’utente o una soluzione temporanea per placare i clienti insoddisfatti rimane da vedere. Per ora, i sottoscrittori hanno l’opzione di scegliere tra Premium con audiolibri o Basic senza, allineando il loro abbonamento alle specifiche preferenze di streaming e al budget disponibile.

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