Spotify, la celebre piattaforma di streaming audio, ha annunciato un’interessante acquisizione, a cifre non rivelate, riguardante il gioco online Heardle che, finito nel suo paniere di servizi, permetterà di scoprire della musica.
L’app online game Heardle (che su WOIS dal 3 Luglio risulta trasferita a Spotify) è stata creata 4 mesi fa da Glenn Angelo, responsabile e fondatore di Studio Omakase, uno studio di design digitale acquartierato a Londra, che ha preso spunto da Wordle (a sua volta comprato, ma dal The New York Times, nel Gennaio 2022): sostanziamente, prevede – con un meccanismo che ricorda in verità anche la trasmissione “Name that Tune” – che dalle note iniziali di una canzone si possa indovinarne il titolo.
L’utente avrà 6 tentativi a disposizione: a ogni errore o salto del tentativo, si disporrà di una porzione iniziale in più del brano da indovinare. Alla fine, l’utente ottiene una scheda col proprio punteggio, l’esito del quiz, che può condividere sui social.
L’integrazione con Spotify, ad oggi operativa in USA, UK, Nuova Zelanda e Australia, ma non in Italia (col sito che ora recita: “Hardle non è disponibile nel tuo paese, ma puoi ascoltare milioni di brani su Spotify“), ha lasciato il sito gratis per tutti, con l’aggiunta del riferimento a Spotify e, in più, il fatto che, a quiz ultimato, prima del successivo tentativo attuabile 24 ore dopo, si ottiene un link per poter ascoltare tutto il brano all’interno di Spotify (con buona pace della piattaforma SoundCloud, che veniva usata in precedenza come back-end per i brani da indovinare).
Al momento, Heardle farà da sistema per aiutare gli utenti a ricordare (stile Shazam) il titolo d’una canzone che gli ronza in testa, e permetterà di riscoprire canzoni che si pensava d’aver dimenticato, ma anche di scoprirne di nuove (incrementando il tempo di permanenza all’interno di Spotify, per conto del quale sarà una sorta di “punto di ingresso ludicizzato“): in seguito, il servizio sarà integrato più profondamente in Spotify, attraverso altre esperienza interattive, che permettano “agli amanti della musica di connettersi più profondamente con gli artisti e sfidare gli amici e divertirsi un po’“.