Oggi giorno, le applicazioni di messaggistica dei nostri telefoni sono sempre più complete e permettono di avviare chat testuali, audio, multimediali, arricchite con icone, emoji, stickers, e veri e propri documenti. Il risultato di tutto ciò è che i telefoni ai quali spesso ci accompagniamo diventano veri e propri ricettacoli di dati personali che NON sempre vengono tutelati in modo adeguato. Da oggi, però, è possibile comunicare con uno strumento che tutela in modo completo la privacy di noi utenti.
Sappiamo bene che le più famose applicazioni di messaggistica oggi esistenti adottano la criptazione end-to-end per mettere fuori gioco eventuali hacker che intercettino le nostre chat: in questo modo, la sicurezza delle nostre chiacchierata è fatta salva. Tuttavia, non eguale attenzione viene riposta a quel che solitamente si chiama privacy: cosa possiamo fare col materiale che ci viene spedito, nel caso volessimo tenerlo al riparo da occhi indiscreti? Fino a poco tempo fa, occorreva cancellarlo dal device.
Con l’app italiana Priver, reperibile gratuitamente nel PlayStore di Android, tutto ciò appartiene al passato. Installata l’applicazione, creiamo un account fornendo un nostro nickname (e NON il nome/cognome) ed associando l’app al cellulare tramite il codice che riceveremo per mail.
A questo punto, siamo nell’applicazione: per avviare una conversazione, dovremo indicare a Priver solo il nickname di uno dei nostri contatti di rubrica: non il numero reale, non – ripetiamolo – il nome e cognome. Semplicemente il nickname, o alias dell’interlocutore. Già con questa metodologia, è messa al sicuro l’identità dei nostri interlocutori e, vicendevolmente, anche la nostra.
Le conversazioni, poi, avvengono sempre in forma criptata dal nostro device al server di Priver e da quest’ultimo al terminale del nostro contatto: qualora ve lo steste chiedendo, anche i server sono adeguatamente protetti secondo i migliori standard moderni e l’eventuale violazione dei medesimi da parte di un hacker non porterebbe al reperimento di dati in chiaro.
E non finisce mica qui la cautela di Priver verso la nostra privacy. Anzi! Volendo, è possibile nascondere l’applicazione, evitando che compaia nell’app drawler di Android: per farvi ricorso e leggerne le eventuali notifiche, da quel momento, sarà necessario digitare un “numero di avvio” di 4 cifre, come se si stesse facendo una telefonata.
Se, invece, volete tenere l’app in chiaro, onde fruire delle sue notifiche in tempo reale, potrete cambiarne nome ed icona rappresentativa, magari scegliendo elementi più anonimi e “inoffensivi”. Molto importante, infine, è la possibilità (opzionale) di tenere gli elementi multimediali ricevuti lontani dalla Galleria standard, in una sorta di block notes segreto accessibile solo all’interno della suddetta app.
Con Priver, quindi, l’utente amante di social e messaggistica introduce anche la tutela della privacy alle sue comunicazioni personali. Ed in modo del tutto sicuro e gratuito.