Per abbonarsi, Spotify permette di usare il proprio sistema di fatturazione

Dopo lunghi mesi di attesa è partito il programma pilota che permette di scegliere un sistema di pagamento alternativo a quello di Android per i servizi a cui ci si abbona: la prima app a collaudarlo è Spotify.

Per abbonarsi, Spotify permette di usare il proprio sistema di fatturazione

Anche per sopire le critiche dell’anti-trust e mostrarsi più “open”, lo scorso Marzo Google ha annunciato un’iniziativa, la User Choice Billing, sostanziata in un programma pilota che avrebbe permesso di testare la coesistenza di due sistemi di pagamento in-app, tra cui uno proprietario dell’app coinvolta, e l’altro impersonato dal classico Play Billing del robottino verde di Google. Nelle scorse ore, il progetto è finalmente partito anche con una ben nota applicazione di music streaming. 

Oltre all’app di dating sociale Bumple, che darà presto l’avvio al suo test ad hoc, è Spotify la prima realtà applicativa ad aver implementato l’opzione che da all’utente la libertà di scegliere con quale sistema pagare, nella fattispecie, l’abbonamento a Spotify Premium: per provare la novità, basta toccare il riferimento a Premium in basso a destra nella home dell’app appena aperta e, a quel punto, ci si troverà nella pagina che permette anche di provare un mese di abbonamento gratuito a Spotify.

Più in basso, è presente l’opzione per abbonarsi, con l’offerta di due metodi di pagamento: in alternativa a Google Play, si potrà usare direttamente quanto previsto da Spotify che, nello specifico, propone la possibilità di pagare l’abbonamento mensile scelto o tramite PayPal, o mediante la carta di credito o di debito.

In quest’ultimo caso, andranno inseriti i riferimenti della stessa, come il numero della carta, la data di scadenza della relativa validità, e il codice di sicurezza, o CVV, che solitamente è stampigliato in forma di 3 o 4 cifre dietro la carta. A quel punto, basterà toccare il pulsante “Avvia il mio Spotify Premium” e si sarà accolti da una schermata celebrativa dell’abbonamento sottoscritto, che ci si potrà subito godere qualche istante dopo la procedura in tal modo portata a compimento.

La novità in questione, frutto dell’User Choice Billing, UCB, è già attiva in mercati come lo Spazio economico europeo (Italia compresa), il Giappone, l’Indonesia, l’India, l’Australia, il Sud Africa, il Brasile e gli USA, ma arriverà nelle prossime settimane anche altrove. 

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