Microsoft semplifica, ulteriormente, il passaggio a Windows 10

Microsoft ha messo nel mirino il traguardo del miliardo di dispositivi implementati da Windows 10 entro 2 o 3 anni. Per raggiungere l'ambizioso obiettivo, la società con base a Redmond ha semplificato, ulteriormente, la procedura di aggiornamento al nuovo OS

Microsoft semplifica, ulteriormente, il passaggio a Windows 10

Secondo alcune statistiche non ufficiali, Windows 10 ha raggiunto la soglia di 120 milioni di installazioni nei 3 mesi dalla sua uscita ufficiale al grande pubblico (29 Luglio 2015) ed è, quindi, sulla buona strada per sbarcare su 1 miliardo di computer e sistemi vari entro i prossimi 2 o 3 anni. Per incentivare questa già positiva tendenza, Redmond ha annunciato la “semplificazione” delle procedure di aggiornamento a Windows 10, intervenendo su vari livelli.

Coloro che usufruiscono di un’installazione pirata di Windows 7 od 8.x godranno di una procedura semplificata per l’acquisto di una licenza legale a Windows 10, inserendo il seriale di attivazione acquistato altrove, o potendone comprare uno direttamente sul Windows Store.

Per chi, invece, ha un’installazione legale di Windows 7 od 8.x si accorcerà il tempo che intercorre tra la prenotazione dell’aggiornamento e l’installazione del medesimo. Oggi, infatti, tra i due momenti passa ancora molto tempo, diverse settimane, mentre – prossimamente – l’aggiornamento partirà subito ma potrà, comunque, essere bloccato. Nel caso sia già andato a buon fine, si avranno sempre 31 giorni per poter tornare indietro (a patto di non eliminare la cartella Windows.old).

Naturalmente il passaggio al nuovo OS di Redmond sarà possibile anche tramite il classico Windows Update. In questo caso, l’aggiornamento a Windows 10 verrà, ora, presentato come “opzionale” per chi è in possesso di Windows 7 od 8.x ma, dall’inizio del 2016, verrà etichettato come “raccomandato” e, quindi, potrebbe partire di default nel caso si siano impostati gli aggiornamenti automatici per questa categoria di update. Niente paura: sarà sempre possibile sceglier se dar seguito all’aggiornamento e, eventualmente, disporre dei canonici 31 giorni per tornare indietro. 

Un capitolo a parte merita il discorso di coloro che dispongono di connessioni a consumo, non flat. Nelle scorse settimane, questi utenti si erano ritrovati a scaricare inconsapevolmente circa 3 GB di file preparatori per il passaggio a Windows 10 e se n’erano lamentati, causa costi inattesi sul loro traffico dati. D’ora in poi, però, Windows sarà più oculato: rilevando la presenza di una connessione impostata a consumo, Windows scaricherà di default solo gli update di sicurezza lasciando all’utente la possibilità di scaricare manualmente gli altri tipi di aggiornamento. 

Interessante, infine, la misura di update scelta per i profili pro che devono aggiornare molti Pc in ufficio. Col nuovo Media Creator Tool potranno creare un unico supporto ISO col quale aggiornare (o fare installazione “pulita”) tutti i computer che abbiano una regolare licenza, a 32 o 64 bit, Home o Pro, di Windows 7 od 8.x.

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