Meta continua a innovare le sue piattaforme, puntando su funzionalità inedite che potrebbero cambiare il modo in cui interagiamo sia su WhatsApp Web che su Facebook. Le due novità in fase di sviluppo – un hub multimediale centralizzato per la versione web di WhatsApp e il ritorno del pulsante “Non mi piace” su Facebook – mostrano l’impegno del colosso di Menlo Park nel migliorare la gestione dei contenuti e l’esperienza degli utenti.
WhatsApp Web: in arrivo l’hub per gestire immagini, video, link e documenti
WhatsApp sta lavorando a una nuova funzione per la sua versione Web: si tratta del “chat media hub”, un centro di controllo dedicato a immagini, video, GIF, documenti e link condivisi nelle conversazioni. Questa novità, ancora in fase di sviluppo, permetterà agli utenti di visualizzare in un unico luogo tutto il contenuto multimediale scambiato, senza dover aprire ogni singola chat. Il media hub sarà accessibile dalla sidebar laterale e fornirà un’interfaccia ordinata in cui sarà possibile cercare contenuti per didascalia, ordinarli per data o dimensione, e selezionare più elementi per azioni di gruppo come eliminazione, download o inoltro.
Per documenti e link, sarà visibile anche chi ha condiviso il file e quando, rendendo più facile recuperare documenti importanti o link condivisi in contesti lavorativi o familiari. Oltre a migliorare l’accesso ai contenuti, il nuovo hub punta anche a offrire strumenti per gestire lo spazio di archiviazione, aiutando gli utenti a individuare e rimuovere file pesanti o non più utili. Un’innovazione che si inserisce nella strategia di WhatsApp di potenziare progressivamente la versione Web, rendendola sempre più completa rispetto alle app mobili.
Facebook: il tasto “Non mi piace” torna nei test, ma solo su commenti
Sul fronte Facebook, Meta sta sperimentando nuovamente il tanto discusso pulsante “Non mi piace” (o downvote). L’ultima segnalazione arriva dall’Italia, dove alcuni utenti hanno notato la presenza del tasto nei commenti di alcuni gruppi, accessibile solo da smartphone. Questa funzione, che ricorda quanto già testato anche su Instagram, non è visibile a tutti: si tratta con ogni probabilità di un test A/B.
Il downvote non ha l’obiettivo di esprimere un semplice disaccordo, ma di permettere agli utenti di segnalare commenti poco utili, come spam o contenuti fuori tema. In teoria, dovrebbe affiancarsi alle emoji di reazione tradizionali senza sostituirle. Tuttavia, resta da capire se gli utenti riusciranno davvero a cogliere questa differenza o se utilizzeranno il tasto anche per esprimere dissenso generico. Meta avrebbe previsto dei pop-up esplicativi per chiarire l’uso del downvote, ma nei casi recentemente osservati non sarebbero stati mostrati, alimentando l’ipotesi che si stia testando proprio l’efficacia dell’interfaccia con e senza indicazioni.