Meta chiude il 2025 con una serie di novità che mostrano con chiarezza la direzione intrapresa dal gruppo: rendere le proprie piattaforme più ordinate, interattive e sempre più guidate dall’intelligenza artificiale. Dall’evoluzione dei canali WhatsApp, passando per una svolta netta nella gestione degli hashtag su Instagram, fino allo sviluppo di nuovi modelli AI avanzati per immagini, video e codice, emerge una strategia coerente che punta sulla qualità dell’esperienza e su strumenti capaci di trattenere gli utenti nel tempo.
La prima novità riguarda WhatsApp beta per Android 2.26.1.14, dove Meta sta sperimentando una funzione pensata per rendere i canali più dinamici. I cosiddetti Channel Quiz permettono agli amministratori di creare aggiornamenti basati su domande a risposta multipla, trasformando il classico flusso informativo in un’interazione diretta con i follower. Il meccanismo è semplice ma efficace: l’admin prepara il quiz, seleziona la risposta corretta e lo pubblica come aggiornamento del canale. Chi segue può rispondere con un tap e ricevere un riscontro immediato, arricchito da una breve animazione in caso di risposta esatta. Oltre all’aspetto ludico, la funzione offre agli amministratori dati utili per comprendere il livello di partecipazione e l’interesse verso determinati temi, senza compromettere la riservatezza degli utenti che non fanno parte dei contatti diretti. È un passo ulteriore nel tentativo di rendere i canali WhatsApp meno passivi e più simili a spazi di comunità, dove informazione e coinvolgimento convivono.
Parallelamente, Meta interviene su Instagram con una decisione destinata a far discutere: il limite massimo di cinque hashtag per post. L’annuncio, arrivato direttamente dal responsabile della piattaforma Adam Mosseri, segna una rottura con anni di pratiche diffuse tra creator e brand. L’obiettivo dichiarato è ridurre il rumore visivo e scoraggiare l’uso eccessivo di tag generici, spesso inseriti con la speranza di aumentare la visibilità.
Secondo Instagram, pochi hashtag mirati sono più efficaci di lunghe sequenze poco pertinenti, mentre la vera chiave per raggiungere il pubblico resta la qualità del contenuto. Questa scelta segue la filosofia già adottata su Threads, dove i tag sono stati limitati fin dal lancio, e conferma la volontà di Meta di contrastare strategie di crescita artificiale, puntando invece su contenuti autentici e realmente rilevanti.
Il quadro si completa con la terza novità, forse la più ambiziosa: lo sviluppo dei nuovi modelli di intelligenza artificiale Mango e Avocado. Il primo sarà focalizzato su immagini e video, un campo ormai centrale nella competizione tra i grandi attori dell’AI generativa, mentre il secondo rappresenterà il prossimo grande modello linguistico testuale di Meta, con un’attenzione particolare alle capacità di programmazione. I due sistemi, attesi nella prima metà del 2026, sono il frutto di una profonda riorganizzazione interna e della nascita dei Meta Superintelligence Labs, guidati da Alexandr Wang. L’obiettivo non è solo tenere il passo con concorrenti come OpenAI e Google, ma spingersi verso nuove frontiere di ricerca, come i cosiddetti world models, in grado di comprendere il contesto visivo e l’ambiente circostante in modo più sofisticato.