Molte applicazioni, per affermare il loro successo, vantano un alto numero di download. Eppure non è solo questo il parametro attraverso il quale uno sviluppatore può dirsi “arrivato”. Una ricerca condotta da un analista statunitense e dalla start-up Qettra spiega che un’app promettente deve resistere almeno 72 ore sul device, prima di poter festeggiare…
La ricerca in questione ha preso in considerazione le app che abbiano ricevuto oltre 10 mila download: insomma, applicazioni con un discreto bacino personale. Il risultato dell’analisi è davvero sorprendente: contrariamente a quello che si è portati a pensare, la stragrande maggioranza di queste app prelevate dal PlayStore (il 77%) veniva disinstallata entro 72 ore, ovvero 3 giorni!
Il risultato non cambiava di certo se si prendevano in considerazione app che rientravano nella top 100 dell’Android PlayStore: in questo caso si poteva dire che, nella prima settimana di download, le app scaricate venivano utilizzate molto. Poi, però, man mano che si andava avanti cresceva “drasticamente” il numero di quelle che venivano rimosse dai device…
Considerando un range temporale più esteso, le cose andavano anche peggio per i programmatori: dopo 30 giorni, un mese, le applicazioni monitorate e prese in condiderazione venivano rimosse nel 90 % dei casi e, dopo 3 mesi, tali app perdevano qualcosa come il 95% dei propri utilizzatori. Incredibile.
La ricerca continuava la sua disamina tra mille numeri e, a un certo punto, giungeva ad una conclusione che anche una sorta di monito per chi volesse cimentarsi nella nobile arte della programmazione di app e programmi: le app devono certo generare un effetto “wow”, dettato sovente dalla presenza di funzioni esclusive. Tuttavia, ciò non basta: per garantirsi la benevolenza degli utilizzatori, degli utenti finali, le app devono imparare a rendersi “indispensabili” per questi ultimi.
E voi, cari lettori, tenete a lungo le app che installate o siete dei giudici inflessibili delle medesime?