Instagram potrebbe presto cambiare pelle e guardare con maggiore decisione a un territorio che, finora, ha sempre evitato con cura: quello dei video di lunga durata, storicamente dominato da YouTube. A suggerirlo è Adam Mosseri, numero uno della piattaforma di Meta, che nelle ultime dichiarazioni ha lasciato intendere come l’attuale equilibrio basato sui Reels non sia destinato a durare per sempre.
Una riflessione che, letta tra le righe, suona come un segnale chiaro ai competitor e come l’anticipazione di una trasformazione profonda del social network più “rapido” e immediato del panorama digitale. Mosseri non mette in discussione il ruolo centrale dei Reels, che restano il formato prioritario per intercettare l’attenzione degli utenti e favorire la scoperta di nuovi contenuti. Tuttavia, riconosce che il mercato sta evolvendo e che, in prospettiva, potrebbe emergere la necessità di ospitare anche video più lunghi e strutturati.
Una scelta che avrebbe implicazioni importanti, perché significherebbe entrare apertamente in un segmento che Instagram ha finora deciso di non presidiare, lasciandolo quasi interamente a YouTube. Il punto chiave, secondo Mosseri, è l’identità stessa della piattaforma. Instagram nasce e cresce come spazio di esplorazione rapida, dove l’utente scorre, scopre e passa da un contenuto all’altro con estrema facilità.
L’idea di fermarsi a lungo su un singolo video, tipica della fruizione di YouTube, sembra in contrasto con questa filosofia. Eppure, se l’obiettivo è quello di trasformarsi in una sorta di super-app sul modello orientale, come WeChat o la stessa TikTok, allora ampliare l’offerta diventa quasi inevitabile. Il confronto con il mercato asiatico è centrale nelle riflessioni del CEO di Instagram. Mosseri si interroga apertamente sul fatto che le piattaforme cinesi possano aver anticipato il futuro dei social oppure se, al contrario, quel modello rischi di risultare eccessivamente complesso e poco adatto al pubblico occidentale.
Il dubbio resta aperto, ma una cosa è certa: ignorare queste dinamiche potrebbe rivelarsi un errore strategico nel medio-lungo periodo. Nel frattempo, Instagram non è rimasta ferma. Negli ultimi mesi ha già introdotto novità ispirate ai principali rivali, puntando soprattutto sul maggiore controllo dell’esperienza utente. L’introduzione delle prime opzioni per modificare il proprio algoritmo va proprio in questa direzione. L’idea è quella di permettere agli utenti di modellare il feed in modo sempre più preciso, decidendo cosa vedere, cosa approfondire e come interagire con i contenuti. Secondo Mosseri, questo percorso potrebbe portare a un Instagram molto diverso da quello attuale, un ambiente digitale in cui l’utente non subisce più passivamente l’algoritmo, ma lo guida in modo attivo.
Video più lunghi e controllo avanzato del feed sono due tasselli dello stesso disegno e potrebbero arrivare entro i prossimi due o quattro anni. Uno scenario che cambierebbe profondamente anche il lavoro dei creator, chiamati a sperimentare nuovi formati e linguaggi. Guardando ancora più avanti, Mosseri immagina un futuro in cui Instagram diventerà qualcosa di ancora più “surreale”. Tra dieci anni, suggerisce, gli smartphone potrebbero non essere più il centro dell’esperienza digitale, sostituiti da occhiali smart e nuove interfacce. In quel contesto, la capacità di adattarsi rapidamente sarà fondamentale. Ed è proprio questa flessibilità che potrebbe trasformare Instagram da semplice social visivo a vero concorrente di YouTube, ridefinendo ancora una volta le regole del gioco nel mondo dei contenuti digitali.