In un clima di crescenti tensioni tecnologiche e preoccupazioni per la sicurezza nazionale, i legislatori statunitensi hanno presentato una proposta di legge volta a vietare l’uso del bot di intelligenza artificiale DeepSeek sui dispositivi governativi. Mentre paesi come Corea del Sud, Australia e altre nazioni hanno già adottato misure per bloccare l’accesso a questa piattaforma nelle infrastrutture pubbliche, negli Stati Uniti la battaglia è tutt’altro che conclusa.
Inizialmente, un senatore aveva proposto un provvedimento che prevedeva sanzioni pecuniarie e, in casi estremi, la reclusione per chiunque utilizzasse DeepSeek, ma a seguito della forte reazione negativa, il dibattito ha preso una piega più moderata. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, congressisti appartenenti sia al Partito Repubblicano sia a quello Democratico stanno lavorando a un nuovo disegno di legge che prevede il divieto di utilizzo di DeepSeek su tutti i dispositivi elettronici forniti dal governo federale, dagli enti statali e dalle agenzie governative.
Ciò include PC, server e smartphone ufficialmente distribuiti alle istituzioni pubbliche. Questa misura, se approvata, segnerebbe un ulteriore passo nel rafforzamento della sicurezza informatica delle infrastrutture governative, riducendo il rischio di trasmissione non autorizzata di dati sensibili.L’urgenza di una normativa specifica è evidenziata anche da recenti indagini condotte da ABC News, che hanno rivelato come DeepSeek, la piattaforma di intelligenza artificiale sviluppata da una società cinese, contenga nel proprio codice funzionalità capaci di trasferire dati degli utenti direttamente al governo di Pechino.
Secondo un’analisi effettuata da Feroot Security, una nota azienda canadese specializzata in cybersicurezza, il codice di DeepSeek presenta collegamenti diretti a server e società cinesi, tra cui CMPassport.com, il registro online di China Mobile. Quest’ultima, un’azienda di telecomunicazioni statale, era già stata bandita negli Stati Uniti dalla Federal Communications Commission nel 2019 a causa di preoccupazioni legate alla sicurezza nazionale, ed è stata successivamente rimossa dalla Borsa di New York e inserita nella lista delle minacce alla sicurezza nazionale.
L’analisi di Feroot Security suggerisce che DeepSeek potrebbe creare una sorta di “impronta digitale” per ogni utente, permettendo il tracciamento delle attività online non solo durante l’uso della piattaforma, ma anche oltre. Tale capacità di monitoraggio esteso amplifica il rischio di sorveglianza e pone serie questioni in merito alla privacy dei cittadini, aumentando le preoccupazioni tra i legislatori statunitensi.A questo proposito, i deputati Josh Gottheimer (D-NJ) e Darin LaHood (R-IL) hanno presentato il cosiddetto “No DeepSeek on Government Devices Act”.
Il provvedimento, frutto di una collaborazione bipartitica, mira a vietare l’uso di DeepSeek sui dispositivi dei dipendenti governativi, limitando così la possibilità che dati sensibili possano essere trasferiti a server controllati dal governo cinese. Darin LaHood ha dichiarato: «La competizione tecnologica con il Partito Comunista Cinese non è una sfida che gli Stati Uniti possono permettersi di perdere», sottolineando l’urgenza di proteggere la sicurezza nazionale e i dati degli americani. Anche Gottheimer ha espresso preoccupazione, affermando: «Il Partito Comunista Cinese ha dimostrato chiaramente di voler sfruttare qualsiasi strumento per minare la nostra sicurezza nazionale, diffondere disinformazione e raccogliere dati sugli americani. Non possiamo rischiare che i dispositivi dei nostri funzionari governativi vengano infiltrati.»
La proposta di legge non si limita a vietare esclusivamente DeepSeek, ma estende il divieto anche ad altre applicazioni di intelligenza artificiale sviluppate dalla società madre del bot, il fondo di investimento High-Flyer. Sono previste alcune eccezioni, in particolare per attività di ricerca o per scopi legati alla sicurezza nazionale, permettendo alle agenzie governative di studiare il software in ambienti controllati e sicuri.
Questo intervento legislativo si inserisce in un contesto più ampio di competizione tecnologica tra Stati Uniti e Cina. Negli ultimi anni, il governo americano ha adottato misure restrittive contro le aziende tecnologiche cinesi, inclusi i divieti sull’utilizzo di prodotti Huawei nei sistemi governativi e restrizioni sull’esportazione di microchip avanzati. La scoperta delle vulnerabilità di DeepSeek alimenta ulteriormente il dibattito, evidenziando come la tecnologia cinese possa rappresentare un potenziale rischio per la sicurezza dei dati nazionali.