I dipendenti di TikTok affermano di essere sorvegliati dall’azienda; le denunce anonime al New York Times

In un'inchiesta esclusiva pubblicata dal New York Times, sono emerse accuse anonime da parte di dipendenti di TikTok sull'azienda che li sorveglia costantemente, monitorando la loro posizione.

I dipendenti di TikTok affermano di essere sorvegliati dall’azienda; le denunce anonime al New York Times

Negli Stati Uniti, i 7.000 dipendenti di TikTok saranno ora tenuti a giustificare eventuali “deviazioni” dal loro orario di lavoro in ufficio. Questa misura di sorveglianza è stata implementata dalla piattaforma di social media, di proprietà della società cinese ByteDance, in seguito alla decisione di far tornare i dipendenti negli uffici statunitensi.

L’azienda ha comunicato questa novità tramite email, presentandola come MyRTO (My Return to Office), un’applicazione integrata nel sistema informatico dell’azienda che monitora le ore di ingresso e uscita dei dipendenti, così come le “deviazioni” dai giorni stabiliti per essere presenti in ufficio. Tutti i dati raccolti vengono archiviati, accessibili non solo ai dipendenti stessi, ma anche ai loro supervisori e al dipartimento delle risorse umane.

Questo controllo approfondito fa parte della nuova politica di ritorno in ufficio dell’azienda. A partire da ottobre, la maggior parte dei dipendenti della piattaforma dovrà tornare in ufficio per tre giorni a settimana, mentre alcuni reparti saranno richiesti a presentarsi cinque giorni a settimana. I dipendenti sono rimasti sorpresi dall’accento assertivo dell’email e, in messaggi anonimi inviati al New York Times, hanno affermato che TikTok monitora attentamente i loro spostamenti quotidiani.

La presenza in ufficio sarà ora uno dei criteri che verranno valutati per valutare le prestazioni dei dipendenti. Inoltre, i lavoratori hanno riferito che l’applicazione utilizzata per accedere ai buoni pasto può essere utilizzata solo all’interno degli uffici, ulteriormente intensificando il controllo sulla loro posizione. Queste nuove misure di sorveglianza sollevano preoccupazioni riguardo alla privacy e alla libertà dei dipendenti, portando molti a interrogarsi sul confine tra le loro vite professionali e personali.

Alcuni dipendenti ritengono che la pressione di essere costantemente monitorati possa influire negativamente sulla loro produttività e creatività, mentre altri criticano l’aspetto discriminatorio delle politiche aziendali, affermando che potrebbero essere penalizzati per impegni personali legittimi al di fuori dell’ufficio. Nonostante le proteste e le lamentele dei dipendenti, l’azienda sembra decisa a mantenere queste misure di sorveglianza in vigore, lasciando molti dipendenti preoccupati per il futuro della loro privacy sul lavoro. 

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