Google Play Store: arrivano le richieste di acquisto dei bambini a genitori e tutori

Google, particolarmente in vena di piccole e grandi novità in questo periodo, ha regalato ai propri utenti una funzione che permette ai pargoli di inviare richieste di acquisto per le app ai genitori e tutori.

Google Play Store: arrivano le richieste di acquisto dei bambini a genitori e tutori

Da diverso tempo Google si sta occupando di come i minori si approcciano ai suoi servizi, basti pensare all’irrigidimento dei requisiti per certificare un’app adatta per i bambini e alla revisione, a Ottobre, dell’app Family Link, che ora ha anche una versione web, schede di posizione, controlli ed evidenziazioni. Proseguendo in questo trend, Mountain View ha destinato una novità anche al Play Store, che nel 2022 ha festeggiato i 10 anni di attività.

A oggi, se il responsabile del gruppo Famiglia imposta un metodo di pagamento familiare, condiviso, magari ricorrendo alla carta di credito familiare, può comunque controllare le spese dei pargoli che abbiano il loro tablet, o smartphone Android, pre-valutando gli acquisti prima che vadano a buon fine, impattando sulle finanze di tutti. 

Oltre a tale sistema, Google ne ha annunciato uno molto simile, ovvero lo strumento “Purchase Requests” (letteralmente, richieste di acquisto): in sostanza, quando uno dei figli del gruppo Famiglia vuol acquistare un’app, invierà una relativa notifica di acquisto a chi gestisce il gruppo Famiglia: quest’ultimo, grazie alla notifica, potrà vedere di cosa si tratti, e chi abbia inviato la richiesta di acquisto di una data applicazione. Non solo.

A questo punto, il gestore del gruppo Famiglia potrà approvare la richiesta, ricorrendo anche al saldo di una carta regalo Google Play: in questo caso, il contenuto acquistato verrà subito sbloccato sul device di chi ha inviato la richiesta di acquisto e tutte le operazioni approvate saranno poi elencate e consultabili nella sezione Cronologia, History del Play Store. In più, chi gestisce il gruppo Famiglia, il papà, la mamma, o il tutore, potranno anche riservarsi di mettere la richiesta ricevuta in coda, magari per valutarla con più comodo e attenzione in un secondo momento.

Al momento non è noto quando quest’opzione arriverà anche nel Bel Paese ma, intanto, a breve farà il suo esordio negli USA, magari in tempo per le feste natalizie quando, ricevendo in regalo nuovi dispositivi, i pargoli potrebbero desiderare di popolarli con le loro app a pagamento preferite. 

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