Google: novità anche per Maps, Chromebook/Classroom, Google Pay, Play Store

Capita sempre più di frequente che Google aggiorni i suoi servizi, in diverse tornate, in modo da non lasciarne alcuno troppo indietro in fatto di novità, come appena fatto per Maps, Google Pay, Classroom, Play Store, app Google e Chrome OS.

Google: novità anche per Maps, Chromebook/Classroom, Google Pay, Play Store

Google, dopo aver seguito una strada diametralmente opposta a quella di Facebook decidendo di stilare accordi con i media australiani (News Corp, Seven West Media Monday,Australian Broadcasting Corp, etc) per pagare la pubblicazione (nelle web stories AMP, su YouTube, in News e Discover) delle loro notizie, ha annunciato diverse novità, per Google Maps, Crisis Map, Play Store, Google Pay, Chromebook e Classroom.

Sempre più ricca di funzionalità, Google Maps, quanto meno per gli utenti USA, e inizialmente tramite il client Android, si avvia a consentire il pagamento del parcheggio, grazie a ParkMobile e Passport, in oltre 400 città americane (es. New York, Cincinnati, Boston, Los Angeles, Houston, e Washington DC): basterà premere sull’apposito pulsante che comparirà una volta trovatisi in un dato parcheggio e, passando per Google Pay, inserito numero del parcheggio e tempo stimato di permanenza, verrà saldato il dovuto (con possibilità, allo stesso modo, di integrare il tutto nel caso la sosta si protragga). Parimenti, Google ha comunicato la possibilità di comprare i biglietti (es. la Clipper card, per muoversi nella metro, sui bus, e nei tram della Baia di San Francisco) per il trasporto pubblico in collaborazione con 80 nuove agenzie in tutto il mondo: in un’altra occasione, Google ha reso nota la chiusura (da Marzo) del sito Crisis Map (google.org/crisismap) che, da circa 8 anni, mostrava informazioni (comprese quelle per lo sfollamento e il soccorso) verificate in caso di emergenze, disastri naturali, o eventi metereologici gravi: il motivo, secondo Mountain View, è che tali notizie saranno accessibili anche in Google Ricerca e Google Maps, fornendo info quali traduzioni di frasi utili, numeri e siti di emergenza, mappe, e riferimenti per le donazioni. 

Da pressappoco un anno, Google sta portando la funzionalità di condivisione verso i dispositivi vicini basata sul Wi-Fi, nota come Nearby Share, nei suoi più disparati servizi. Esattamente come sta accadendo in queste ore agli utenti in possesso dell’edizione almeno 24 del Play Store: in questo caso, entrando nella sezione “Le mie app e i miei giochi” (in alto a sinistra), si noterà anche la scheda “Condivisione”. A questo punto, per inviare un’app (purché non sia a pagamento, o installata tramite apk da altre fonti), basterà selezionarne una o diverse, dopo aver scelto “Invia” e, nel caso il destinatario abbia scelto l’opzione “Ricevi” nella stessa sezione, sarà possibile sceglierlo per l’invio dei contenuti che, a fine procedura, sarà possibile installare.

Sempre in tema di esemplificazione, grazie a BitPay, nei prossimi mesi (entro il trimestre in corso), per gli utenti USA di Google Pay, sarà possibile pagare anche usando alcune famose criptovalute (es. Binance USD, Bitcoin, Paxos Standard, Ether, Gemini Dollar).

Da qualche settimana Google ha aggiornato il browser interno dell’omonima app su Android che, ora, con l’edizione beta 12.4, acquista anche le opzioni “Leggi ad alta voce” (affidata ad Assistant, con il testo evidenziato man mano che viene letto e la possibilità di regolare la velocità di lettura), e “Traduci” (via pop-up del servizio Traslate). 

Con l’emergenza coronavirus, le soluzioni ad hoc di Google per l’educazione sono letteralmente decollate. Per tale motivo, Mountain View ha comunicato il prossimo arrivo di 40 nuovi dispositivi Chromebook, convertibili anche in tablet con supporto al pennino, always connected via LTE, con doppia fotocamera. Il loro sistema operativo, Chrome OS, acquisirà la capacità di registrare quel che avviene a schermo, per poter consultare in un secondo momento le lezioni online, mentre lo screen reader Vox Chrome, in ottica accessibilità, cambierà in modo fluido la voce narrante appena rilevata la lingua del testo. Anche Classroom non rimarrà avulsa ai cambiamenti: su Android arriverà la possibilità per gli studenti di inviare una versione dei propri elaborati scansionata col cellulare, e la facoltà di iniziare a lavorare, su Google Docs, o aprendo gli allegati da Drive, anche off-line o con connessioni particolarmente lente. Sempre “nel corso dell’anno”, arriverà la facoltà di adoperare, nei form delle attività e dei post, gli strumenti di formattazione (elenchi puntati, corsivi, grassetti, sottolineato, etc). 

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