Pre-annunciata da un tweet ironico del responsabile delle comunicazioni tecnologiche di Facebook, teso a sottolineare la natura particolarmente social della novità, è stata rilasciata in roll-out una nuova funzionalità a beneficio degli utenti iOS e Android della piattaforma Google Maps.
Quest’ultima, sempre meno una semplice app di geo-navigazione (per la qual cosa, ormai, ci si può rivolgere anche alla “cugina” Waze), nel nuovo update funzionale in distribuzione, prevede una trasformazione della scheda Esplora in un “Feed della community“, al cui interno compariranno vari post che, pur non commentabili, potranno essere comunque soggetti a manifestazioni di consenso, attraverso l’apponimento di iconici (stante l’emoji usata) like.
I post che sarà possibile trovare nel nuovo tab Esplora, scorribile in verticale, ma ancora privo di video in stile TikTok, saranno condivisi dai titolari di attività commerciali (inizialmente di aziende attive nella commercializzazione di bevande e alimentari), che un utente sarà libero di seguire, in modo da ricevere notifiche, nella scheda Aggiornamenti, ad esempio, allorché verrà aggiunta una nuova pietanza nel menu.
Oltre a tale fattispecie di contenuti, vi saranno, sempre in relazione alla zona che si sta esplorando sulla mappa (e quindi non vincolati alla posizione attuale o alla residenza dell’utente), i contenuti pertinenti tratti da varie fonti di notizie, tra cui Google News e The Infatuation (sito americano di recensioni e messaggistica sui ristoranti), ma non solo.
Nello specifico, saranno presenti anche i post di persone comuni, tra cui quelli delle Guide Locali, remunerate da Google a suon di benefits (badge, crediti per il Play Store, accesso anticipato alle novità) nel condividere le proprie recensioni, conoscenze, o foto sui luoghi (es. panorami, musei, ristoranti) del posto, cui ci si potrà iscrivere, onde seguirne i futuri contributi nel Feed che, in ogni caso, risulterà essere un hub “dinamico ed interattivo“ di quelle info che, in precedenza, “erano (già, ndr) disponibili altrove“.