Google innovazioni: Google Foto, Gemini, Meet, Google Wear OS 5 e altro

Google semplifica il trasferimento dei dati da Google Foto a iCloud, rendendo il processo più accessibile agli utenti Apple. Nel frattempo, il nuovo Google Wear OS 5 introduce il formato WFF per le watchface.

Google innovazioni: Google Foto, Gemini, Meet, Google Wear OS 5 e altro

Google continua a innovare e migliorare l’esperienza utente con alcune importanti novità. La prima riguarda una nuova funzionalità che facilita il trasferimento delle immagini da Google Foto a iCloud, rendendo più semplice la gestione dei propri file multimediali tra diverse piattaforme. La seconda novità è l’aggiornamento di Wear OS alla versione 5, che introduce significative modifiche alla compatibilità delle watchface. La terza novità riguarda la sostituzione di Assistant con Gemini. Questi aggiornamenti, assieme a quelli che coinvolgono Google Meet / Zoom e Google Foto, mostrano l’impegno di Google a offrire soluzioni sempre più integrate, intelligenti ed efficienti per i suoi utenti.

Per chi utilizza sia i servizi di Google che quelli di Apple, la gestione dei file multimediali può diventare complicata. Fortunatamente, Google e Apple hanno lavorato insieme per semplificare il trasferimento delle immagini da Google Foto a iCloud. Questo sviluppo è parte del più ampio Data Transfer Project, un’iniziativa open-source che promuove la portabilità dei dati tra piattaforme diverse. Il processo di trasferimento è semplice e ben documentato sia da Google che da Apple. Gli utenti devono recarsi su Google Takeout, selezionare Google Foto come origine e Apple – Foto di iCloud come destinazione.

Dopo aver effettuato l’accesso con il proprio ID Apple e autorizzato Google a trasferire i dati, le immagini e i video verranno copiati su iCloud senza essere rimossi da Google Foto. Questa nuova funzionalità sarà disponibile entro la fine della settimana dal 15 al 21 luglio. Entrambe le aziende hanno pubblicato guide dettagliate per assistere gli utenti durante il processo, rendendo la transizione tra le piattaforme il più fluida possibile.

Con l’aggiornamento a Wear OS 5, Google introduce un cambiamento significativo nella gestione delle watchface. Gli smartwatch che supporteranno nativamente Wear OS 5 dovranno utilizzare il nuovo formato WFF (Watch Face Format), introdotto l’anno scorso. Questo significa che le vecchie watchface non saranno più compatibili con i nuovi dispositivi. Il nuovo formato WFF è dichiarativo, simile alla formattazione di una pagina web, e non contiene codice eseguibile.

Questo offre diversi vantaggi, tra cui una maggiore uniformità delle prestazioni e una migliore autonomia della batteria, poiché le watchface saranno renderizzate da un coprocessore dedicato nel SiP (System-in-Package). Sebbene questa transizione possa sembrare drastica, Google ritiene che il passaggio al nuovo formato sia un passo avanti necessario per migliorare l’esperienza utente e facilitare lo sviluppo da parte dei creatori di watchface. Dal 2025, le watchface con il vecchio formato non saranno più accettate nel Play Store, segnando la fine di un’era e l’inizio di una nuova fase di innovazione per Wear OS.

Google Meet e Zoom hanno recentemente introdotto una funzionalità molto attesa: la possibilità di presentare contenuti tramite cavo HDMI durante le videoconferenze. Questo aggiornamento mira a semplificare ulteriormente la connessione e la collaborazione tra persone che utilizzano diverse piattaforme di videochiamata. Con questa nuova funzionalità, gli utenti di Google Meet e Zoom possono ora condividere presentazioni, animazioni, video e audio direttamente dal proprio dispositivo, utilizzando hardware compatibile di Zoom su Google Meet e viceversa.

Inizialmente, l’integrazione consentiva di partecipare a riunioni virtuali di entrambe le piattaforme, ma non supportava funzioni chiave come le presentazioni tramite cavo HDMI. Secondo quanto dichiarato da Google in un post sul blog dedicato, questo aggiornamento è stato pensato per facilitare la connessione e la collaborazione tra utenti che utilizzano piattaforme diverse da Google Meet.

L’interoperabilità tra Google Meet e Zoom è già attiva di default sui dispositivi hardware di Google Meet che supportano Chrome-based, abilitando automaticamente la presentazione HDMI. Il processo per condividere contenuti è semplice: collegando il cavo HDMI al dispositivo e allo schermo, l’audio e il video vengono automaticamente trasmessi a tutti i partecipanti nella videoconferenza. Durante una riunione già in corso, è sufficiente avviare la presentazione premendo “Presenta in riunione” per condividere il contenuto con tutti i presenti. Attualmente, questa funzionalità è disponibile per tutti i clienti Google Workspace che possiedono dispositivi hardware Chrome-based per Google Meet. Il rollout della nuova funzionalità è già iniziato e si prevede che sarà disponibile per tutti gli utenti idonei entro le prossime due settimane.

Intanto, Google sta ampliando le funzionalità di Google Foto con l’introduzione di una nuova opzione, simile alle Storie di Instagram. Conosciuta come “La mia settimana“, questa funzione consentirà agli utenti di condividere foto rappresentative delle loro attività recenti, mantenendole visibili per due settimane. Gli utenti potranno personalizzare le loro presentazioni con foto selezionate e invitare altri a visualizzarle e interagire, introducendo un nuovo modo per condividere e rivivere momenti significativi attraverso l’app.

Gemini, il nuovo assistente AI di Google, sta per prendere il posto dell’Assistente Google in tutti i servizi della società. Questa transizione è parte di uno sforzo più ampio per migliorare l’integrazione e l’efficacia dei servizi vocali offerti da Google. Gemini, che ha già sostituito Bard, potrebbe diventare presto l’assistente vocale predefinito sui futuri smartphone Pixel. Tuttavia, il processo non è stato senza ostacoli, con alcune funzionalità fondamentali come la gestione di sveglie e timer ancora in fase di sviluppo. Inoltre, molte caratteristiche sono disponibili solo in inglese, il che implica che mercati come quello italiano dovranno attendere ulteriori aggiornamenti per beneficiare di un’integrazione completa. Secondo @AssembleDebug, un noto leaker, Google sta sviluppando una nuova estensione per l’app Google Clock, che consentirà a Gemini di gestire sveglie e timer indipendentemente dall’Assistente. Questa nuova funzionalità è attualmente in fase di test nella versione beta dell’app Google. Altre novità includono l’accesso diretto a Gemini dalla schermata di blocco degli smartphone Android.

Secondo 9to5Google, la versione beta dell’app Google include una pagina dedicata a Gemini, accessibile tramite un pulsante apposito. Qui gli utenti potranno attivare e disattivare varie funzioni, tra cui strumenti come Clock, Voli, Hotel, Mappe, Workspace, YouTube e YouTube Music.Google sta adottando un approccio graduale nello sviluppo di Gemini, introducendo nuove funzionalità man mano che vengono perfezionate. Questo processo potrebbe far sì che Gemini erediti alcune funzionalità dall’Assistente, presentandole come nuove aggiunte. Nonostante le sfide incontrate, è evidente che Google è determinata a posizionare Gemini al centro dei suoi servizi vocali, offrendo agli utenti un’esperienza più integrata e avanzata.

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