Google Family Link: il nuovo parental control in arrivo su Android

Secondo alcune fonti da oltreoceano, Google starebbe testando - sui terminali Android di alcuni genitori USA - una nuova funzione di "parental control" chiamata "Google Family Link": ecco di cosa si tratta, e come funziona.

Google Family Link: il nuovo parental control in arrivo su Android

Uno dei maggiori problemi, per i genitori di oggi, consiste nel vigilare sull’uso che i propri pargoli fanno dei nuovi mezzi di comunicazione: benché molti di questi strumenti siano proibiti ai minorenni, i meccanismi di aggiramento non mancano. Ecco perché Google sta testando il “Google Family Link”: vediamo di cosa si tratta.

Dall’America è giunta notizia che il colosso di Mountain View stia testando una funzionalità chiamata, per l’appunto, “Google Family Link“, che altro non è se non un “parental control” integrato nelle nuove versioni di Android: in sostanza, a funzionalità attiva, il genitore potrà creare un account “limitato” sullo smartphone del proprio pargolo, e – a partire dal quel momento – disporrà di diverse forme di vigilanza, e controllo. 

Per esempio, potrà analizzare quanto tempo viene passato allo smartphone, ed a fare cosa, e – di conseguenza – permetterà di impostare un tempo di “fine attività”, trascorso il quale il telefono smetterà di funzionare, costringendo i bambini ad andare a nanna.

Anche quel che si potrà prelevare dal Play Store sarà monitorato: ad ogni richiesta di download, o di acquisto, di un’app, di un gioco, di un film, o altro, il genitore verrà avvisato con una notifica, ed avrà 24 ore di tempo per decidere. Permettendo, quindi, o meno, l’acquisizione di quel dato contenuto.

Trascorsi i 13 anni, però, ai pargoli – finalmente in regola – verrà offerta la possibilità di passare ad un account vero e proprio, sbloccato, o di rimanere sotto la tutela genitoriale tramite il Google Family Link: attualmente, tale feature è disponibile solo sui terminali Android USA di quei genitori che ne abbiano fatto richiesta a scopo di test ma, con dovuti adattamenti locali, potrebbe presto diventare un’opportunità per tutti. E senza dover installare un’app di terze parti. 

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