Nonostante le aspettative e le numerose anticipazioni, Google avrebbe ufficialmente interrotto il progetto “Pixie”, l’assistente virtuale basato su intelligenza artificiale che avrebbe dovuto debuttare con la linea Pixel 9. L’annuncio, sebbene non sia arrivato direttamente da Mountain View, trova conferma in un’inchiesta pubblicata da The Information, che attribuisce la decisione direttamente al CEO Sundar Pichai.
L’obiettivo iniziale era chiaro: offrire un assistente AI più personalizzato e locale rispetto al classico Google Assistant, sfruttando la potenza del modello Gemini Nano. Pixie, infatti, sarebbe stato il primo passo verso un assistente capace di operare in locale sul dispositivo, senza necessariamente appoggiarsi al cloud, offrendo tempi di risposta più rapidi e maggiore riservatezza nei dati. L’idea era quella di differenziarsi rispetto a Gemini, posizionando Pixie come un assistente dedicato solo ai Pixel e in grado di adattarsi meglio alle abitudini degli utenti.
Tuttavia, l’iniziativa avrebbe finito per entrare in conflitto con l’esistente ecosistema di Google Assistant, generando una concorrenza interna che non ha convinto i vertici aziendali. Con la rinuncia ufficiale al brand Pixie, Google ha comunque trasferito alcune delle funzionalità previste in altre forme. Ad esempio, i nuovi Pixel 9 integrano “Pixel Screenshots”, una funzione alimentata da AI locale che utilizza una versione ridotta del modello Gemini Nano XS per analizzare automaticamente le schermate e suggerire azioni contestuali.
Inoltre, è stata introdotta “Gemini Utilities”, un’estensione che consente alla piattaforma AI di gestire direttamente alcune impostazioni del dispositivo, confermando la volontà di Google di puntare sull’intelligenza artificiale, ma in modo più integrato e meno frammentato. La scelta di cancellare Pixie segna quindi un cambio di rotta nella strategia software dell’azienda, puntando a rafforzare un unico assistente AI sotto il marchio Gemini, piuttosto che moltiplicare i progetti.
Questa direzione lascia pochi dubbi sul futuro: è molto probabile che Google continui a integrare le funzionalità avanzate di assistenza direttamente in Gemini, rendendolo sempre più centrale nell’esperienza utente dei Pixel. Il progetto Pixel Sense, atteso con la serie Pixel 10, dovrebbe raccogliere l’eredità di Pixie, portando avanti le stesse ambizioni in un formato meno divisivo all’interno dell’ecosistema Google. Gli utenti che speravano in un assistente più privato e proattivo dovranno quindi accontentarsi di ciò che Gemini ha da offrire, almeno per ora.