Google attacca Microsoft su Windows 10: è XP col nostro design piatto!

Il capo del Design di Google comunica, attraverso una serie di tweet infuocati, la sua delusione per la nuova interfaccia di Windows 10: è Windows XP col material design di Android Lollipop! Intanto gli utenti dimostrano di gradire il nuovo OS di Microsoft

Google attacca Microsoft su Windows 10: è XP col nostro design piatto!

Matias Duarte è uno che di design se ne intende visto che cura quello dei software di Google in qualità di “Head Design” e, quindi, quanto sostenuto dall’esperto di Mountain Views sul nuovo sistema operativo della Microsoft ha fatto, giustamente, discutere la rete.

In particolare, Duarte ha dichiarato, tramite una serie di tweet dal suo account ufficiale, che Windows 10 non è altro che Windows XP, visto che funziona allo stesso modo di un software nato ben 10 anni fa, al quale però – è stata applicata una skin flat, cioè piatta. Cosa che, a Duarte, non dev’esser piaciuto molto visto che è stata proprio Google ad introdurla quasi di default nel mondo del software con l’approccio “Material Design” che caratterizza, come noto, Android 5.0 Lollipop.

Nei suoi tweet, il capo design di Google spiega di esser rimasto deluso dal nuovo OS della Microsoft e di aver, invece, apprezzato l’intento rivoluzionario perseguito con la nascita di Windows 8 che proponeva un’unica interfaccia, basata sulle live tiles, a dispositivi fissi e mobili. Abolendo, contestualmente, il menu Start ed un’impostazione che, di fatto, “durava dai tempi di XP”. 

Duarde, però, è onesto nell’affermare di capire bene perché Microsoft abbia fatto retromarcia. La nuova interfaccia aveva spiazzato la vecchia utenza e ciò, commercialmente, si è tradotto in un disastro (il sistema Windows più usato è il tradizionale Windows 7 col 55.71% del mercato, mentre all’innovativo Windows 8.1 tocca solo il 10,68% della torta, secondo i dati di Ottobre di NetMarketShare): normale, quindi, che Redmond abbia voluto riannodare il legame con la sua utenza “storica” per riguadagnare seguito.

Questo, sottolinea Duarte, al costo di perdere chi, come lui, preferisce il coraggio nell’innovazione, sempre e comunque (“I understand that’s a feature for many. Not for me!”).

La scelta di Microsoft di offrire un approccio familiare ad un ecosistema sempre più universale (nel quale spiccheranno, appunto, le “universal app”) pagherà? Per ora è presto per dirlo ma, intanto, complici anche le politiche aggressive di Microsoft in fatto di aggiornamento a Windows 10, il nuovo OS risulta installato, non ufficialmente, su quasi 130 milioni di computer. E non è affatto male!

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