Facebook ha cominciato il “giro” delle sue iniziative mostrandosi più attento al modo in cui le applicazioni usano i dati dei propri utenti e, nelle scorse ore, ha sospeso – in attesa di ulteriori approfondimenti – circa 200 applicazioni, delle quali ancora non è stato fatto il nome, con l’accusa di aver sfruttato in modo improprio i dati degli iscritti alla piattaforma. Con l’eventualità che almeno un’app su due si riveli “colpevole” (gli utenti dovrebbero, comunque, esser avvertiti a verifiche ultimate), potrebbe profilarsi uno scandalo tale da far impallidire, per proporzioni, quello di Cambridge Analytica.
La misura in questione è stata accompagnata da una generale ripulitura del social, grazie alla chiusura di 583 milioni di account fake, e alla rimozione di 837 milioni di messaggi spam, 21 milioni dei quali mostravano nudità o sesso, senza contare i 6 contenenti violenza (3.5) o incitamento all’odio (2.5), e quelli (1.9) con contenuti inerenti il terrorismo.
A tutela dei giovani, e con lo scopo di riguadagnarne il favore (secondo Forbes, tra il 2014 ed il 2017, vi sarebbe stata una fuga dei teenagers dal social), è stato varato il sito, accessibile anche in mobilità, “Youth Portal” che, oltre a guidare nella scoperta della piattaforma, spiega – con una serie di consigli – come usarla con consapevolezza: in particolare, viene raccomandato di riflettere prima di condividere qualcosa, di scegliere il pubblico dei propri contenuti, di ammettere tra gli amici solo chi si conosce e, in caso di lista followers accresciuta, di rivalutare le impostazioni della privacy, magari creando delle cerchie (come su Google Plus). Oltre a ciò, viene anche consigliato di cambiare spesso la password, di non condividerla con nessuno, di non aggiornare gli estranei su dettagli sensibili della propria vita, e di segnalare nel caso si notino contenuti o comportamenti che disturbano, o persone che si ritiene possano aver bisogno di aiuto.
Anche Messenger è stato perfezionato, con particolare attenzione a chi viene molestato nel corso di una conversazione. Ora, gli utenti androidiani della chat app del social potranno segnalare la conversazione intrattenuta con un dato utente, semplicemente toccandone il nome, e scegliendo tra varie fattispecie di motivazioni (condivisione di contenuti non appropriati, incitamento all’odio, vendita di armi, sospetti di profili falsi, sospetto autolesionismo, molestie, etc). A tale opzione, che prima era disponibile solo nella versione Desktop di Messenger, o tramite la sezione “segnalazioni” del sito web, si aggiunge anche quella che permetterà di bloccare la persona sul conto della quale si è effettuata la suddetta segnalazione.
WhatsApp, dopo averle lungamente testate nel corso delle sue beta, ha integrato diverse novità nella sua ultima versione stabile, concentrandosi sull’implementazione dei gruppi. In particolare, gli amministratori potranno scegliere chi avrà la facoltà di cambiare l’oggetto, la copertina, e la descrizione del gruppo (che verrà mostrata, in alto, a tutti i nuovi entranti), e – sempre in tema di “poteri” – i creatori del gruppo potranno degradare più facilmente gli amministratori, senza rimuoverli, mentre – per i semplici utenti – arrivano altre funzionalità in tema di tutela (non si potrà essere più aggiunti ripetutamente nel caso si sia abbandonato spontaneamente un gruppo) e praticità: sotto questo punto di vista, dalle informazioni del gruppo si potrà cercare i partecipanti ad una chat e, premendo il simbolo della chiocciola in basso a destra, gli utenti che si siano dovuti assentare un attimo riusciranno facilmente a visionare tutti i messaggi nei quali – nel frattempo – siano stati citati
Instagram, infine, potrebbe presto introdurre diverse novità, almeno secondo le scoperte fatte dalla sempre più popolare programmatrice Jane Manchun Wong che, grazie al reverse engineering della sua versione di Instagram per Android, ha scoperto a cosa sta lavorando il team di Kevin Systrom. Gli account privati disporranno presto di una nuova interfaccia, e quelli Business potranno chiedere un “verification badge”: nelle conversazioni private svolte tramite la messaggeria Direct, gli utenti potranno condividere più foto e video, e diverrà possibile silenziare gli utenti che si seguono, in modo da non veder apparire i loro post e/o Storie. Infine, in occasione del prossimo Gay Pride di Giugno, la colorazione arcobaleno contagerà sia alcuni hashtag a tema (es. #pride), che alcuni stickers, e vari cuoricini che proromperanno in occasione delle dirette effettuate nell’ambito del Pride Month 2018.