L’industria tecnologica è in fermento dopo l’ultimo atto di Epic Games, che ha deciso di intentare una causa contro Google e Samsung. Questo sviluppo segue una serie di eventi che hanno portato a una crescente preoccupazione riguardo alla libertà e all’apertura che hanno da sempre contraddistinto il sistema operativo Android.
La controversia è iniziata durante l’estate scorsa, quando Samsung ha rilasciato One UI 6.1.1. Questa nuova versione dell’interfaccia ha reso più complicata l’installazione di applicazioni provenienti da fonti di terze parti, un processo che da sempre ha rappresentato una delle principali caratteristiche distintive di Android. La modifica è stata accompagnata dall’introduzione di una funzione chiamata “Auto Blocker“, la quale visualizza un avviso che avverte gli utenti dei potenziali pericoli associati all’installazione di applicazioni non provenienti da fonti ufficiali.
Questa mossa ha scatenato la reazione di Epic Games, che ha immediatamente rimosso il popolare gioco Fortnite e altri titoli dal Samsung Galaxy Store in segno di protesta. Secondo Epic, questa modifica rappresenta non solo un attacco alla libertà degli utenti, ma anche una minaccia diretta alla concorrenza nel mercato delle applicazioni.
La causa di Epic Games, presentata nel distretto settentrionale della California, è di natura antitrust e sottolinea i presunti “sforzi coordinati” tra Google e Samsung per ostacolare la concorrenza nella distribuzione di applicazioni. Gli avvocati di Epic affermano che l’introduzione dell’Auto Blocker non è solo una restrizione ingiustificata, ma un tentativo sistematico di rendere difficile per gli utenti scaricare e installare app da fonti alternative. Anche se esiste un modo per aggirare questa restrizione, il processo si rivela complesso e articolato, richiedendo ben 21 passaggi, che scoraggia inevitabilmente molti utenti. Questa questione non è nuova per Google, che da tempo è accusata di comportamenti anticoncorrenziali.
Epic Games ha citato una decisione della corte risalente a dicembre 2023, in cui tali pratiche sono state dichiarate illegali. Gli avvocati di Epic sostengono che l’accordo tra Google e Samsung per implementare l’Auto Blocker non solo viola la precedente decisione, ma mette anche a rischio l’integrità dell’ecosistema Android. L’apertura del sistema operativo è stata uno dei suoi punti di forza, permettendo agli sviluppatori di creare e distribuire applicazioni senza le stesse restrizioni imposte su altre piattaforme come iOS. L’industria tecnologica guarda ora con attenzione all’andamento di questo caso.
Se Epic dovesse avere successo, potrebbe significare un significativo cambiamento per il modo in cui le app vengono distribuite e installate su Android, ripristinando le libertà che molti utenti e sviluppatori considerano fondamentali. D’altro canto, Google e Samsung potrebbero trovarsi ad affrontare gravi conseguenze legali e reputazionali.