Decidere come passare i propri momenti di relax e, ovviamente, anche con chi, non è mai stato molto facile. Almeno prima che iniziasse l’epoca della telematica mobile.
Sempre più spesso, infatti, si stanno moltiplicando – negli ultimi tempi- le applicazioni che ci permettono di fare check-in nei luoghi in cui stazioniamo, di segnalare e recensire i ristoranti dove andiamo, o di pingare/twittare le iniziative che riteniamo d’interesse (per noi e, si spera, per gli altri).
Da oggi, poi, è possibile unificare gran parte di questi strumenti in un’unica app, “Who’s Down”, creata da Google per gli utenti del mondo iOS /https://apple.co/1HkHzcO) e Android (https://bit.ly/1PdOw5R).
Una volta installata l’applicazione (attualmente non disponibile per gli utenti italiani), dovremo segnalare, con uno slide a scorrimento, la nostra disponibilità, in termini di tempo libero e di voglia di divertirsi. A questo punto potremo visualizzare, nei dintorni, le iniziative varate dagli altri (es. andare al cinema a vedere un dato film, recarsi in un particolare ristorante etnico o a vedere un tal mostra d’arte. Anche fare una corsettina di jogging è possibile!).
Scelta l’iniziativa di nostro gradimento, potremo avviare una chat col titolare dell’idea di intrattenimento in questione ed avere tutti i dettagli del caso per farci trovare puntuali e ben equipaggiati all’appuntamento scelto. Naturalmente è anche possibile, nel caso non si sia trovato nulla che coincida con i propri interessi, varare qualche iniziativa personale specificandone il luogo, l’ora e quanti più dettagli possibili. In questo caso, come “amministratori dell’evento”, saremo noi a dover gestire le richieste di partecipazione che ci giungeranno.
Come accennato, quest’idea di Google al momento è in fase di test in diversi mercati tra i quali NON figura l’Italia ma, se l’esperimento dovesse aver fortuna, siamo sicuri che Google non esiterà ad esportarla anche verso il grande pubblico (noi compresi). Nel frattempo c’è da sperare che “Who’s Down” (gergalmente “chi è disponibile”) attiri l’attenzione, oltre che del grande pubblico, anche di coloro che generano eventi (istituzioni, fondazioni culturali, organizzatori di mostre), in modo da rendere un tantino più “corpose” dal punto di vista contenutistico le grandi potenzialità di quest’app.