Molto spesso capita che vorremmo parlare con una persona ma siamo impediti, nel farlo, dal contesto in cui ci troviamo che, magari, richiede silenzio.
Ad esempio, siamo in un museo, abbiamo visto una bella opera d’arte e vorremmo commentarla con una nostra amicizia lontana ma non possiamo tendere il telefono all’orecchio e parlare perché è proibito. Oppure, può capitare che siamo in fila, in Posta, e vorremmo parlare un po’ di alcune vicende personali, avendo il feedback audio (e video) dell’altra persona, ma non possiamo farlo a meno di non compromettere la nostra privacy.
Yahoo ha pensato proprio a casistiche del genere (le altre possiamo lasciarle alla vostra immaginazione…) col varo di una simpatica applicazione di messaggistica per iOS (https://goo.gl/LhhoFR) e Android (https://goo.gl/3MjJOF), “LiveText“.Vediamone il funzionamento.
Dopo aver scaricato e installato l’app in questione, autentichiamo il nostro telefono fornendo il relativo numero mobile e, in seguito, scegliamoci un LiveText Id che ci servirà per renderci reperibili sul circuito di questo nuovo messenger di Yahoo. Dopo aver scelto il nickname, dobbiamo caricare una foto, dalla nostra gallery: possiamo anche scattarla sul momento in modalità selfie.
Completato il nostro profilo, se non abbiamo già amici dotati di quest’app, possiamo spedire degli inviti alla nostra rubrica telefonica o ai contatti prelevati dalla nostra rubrica di Yahoo mail. Popolata la rubrica, potremo – finalmente – scegliere il nostro interlocutore, cliccarne il nick ed avviare una conversazione “riservata”.
La conversazione che avvieremo sarà riservata non in quanto criptata ma per il semplice fatto che, assieme alla modalità di interazione testuale, sarà prevista anche la possibilità di vedere in diretta streaming il volto dell’altra persona (e viceversa) con cui parliamo: l’unica cosa a mancare, appunto, sarà l’audio!
Secondo i test di molteplici utenti, l’app in questione soffre – tuttavia – di alcuni problemi di gioventù. Sui tablet, infatti, funzionerebbe molto bene mentre, sugli smartphone con schermi piccoli, il testo tenderebbe a sovrapporsi un po’ troppo con l’immagine della persona con la quale si sta comunicando.