ChatGPT si evolve: memoria totale delle chat e accesso anche su vecchi iPhone grazie a un giovane sviluppatore

Due novità rivoluzionano l’uso di ChatGPT: una riguarda la capacità dell’assistente di ricordare tutte le conversazioni dell’utente, l’altra porta l’intelligenza artificiale di OpenAI anche su dispositivi iOS ormai obsoleti.

ChatGPT si evolve: memoria totale delle chat e accesso anche su vecchi iPhone grazie a un giovane sviluppatore

OpenAI ha potenziato radicalmente la funzione di memoria di ChatGPT. Finora, l’assistente poteva ricordare solo alcune informazioni chiave, estratte automaticamente da conversazioni precedenti oppure memorizzate su esplicita richiesta dell’utente. Da oggi, almeno per gli utenti Plus e Pro in determinate aree del mondo, ChatGPT potrà attingere all’intero storico delle conversazioni per offrire risposte ancora più personalizzate. Si tratta di una vera e propria rivoluzione nell’esperienza d’uso, pensata per creare un rapporto più fluido e naturale con l’assistente.

Il nuovo sistema permette a ChatGPT di considerare tutte le chat passate, anche quelle precedenti all’introduzione della funzione stessa. In pratica, sarà come se l’AI non dimenticasse nulla, ricordando gusti, preferenze, eventi menzionati o abitudini dell’utente. Questo permetterà di generare testi più coerenti, suggerire soluzioni mirate e offrire risposte sempre più contestuali.

Un semplice esempio? Se mesi fa avete detto a ChatGPT che amate la peperonata alle 8 del mattino, lui potrà ricordarlo e proporvela nei consigli di menù. Ovviamente, la questione della privacy è centrale. OpenAI ha specificato che gli utenti potranno sempre disattivare sia la memoria classica che quella avanzata, modificare o eliminare singoli record, oppure usare la chat temporanea per evitare che determinate conversazioni vengano salvate. Tuttavia, al momento, questa nuova funzionalità non è ancora disponibile nell’Unione Europea e in altri Paesi europei, probabilmente per motivi legati al rispetto del GDPR. È infatti plausibile che OpenAI debba prima completare una valutazione d’impatto sulla protezione dei dati, come previsto dall’articolo 35 del regolamento europeo.

Nel frattempo, un’altra novità curiosa arriva da un giovane sviluppatore di soli 17 anni, che ha portato ChatGPT anche sugli iPhone più vecchi, come il leggendario iPhone 3GS del 2009. Questo smartphone, non supportando iOS 17 – requisito minimo per l’app ufficiale – era tagliato fuori dal mondo di ChatGPT. Ma grazie all’appChatGPT for Legacy iOS”, installabile tramite jailbreak, è ora possibile usare l’assistente anche su dispositivi ultra-datati.

La versione “Legacy”, sebbene non sia presente su App Store, funziona perfettamente sfruttando le API ufficiali di OpenAI. Non cambia nulla rispetto all’app ufficiale: la generazione delle risposte avviene comunque sui server dell’azienda, con il dispositivo che agisce solo da tramite in qualità di terminale client. Il risultato? Anche chi ha un vecchio iPhone può oggi parlare con uno dei chatbot più avanzati al mondo.

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