Whitney Wolfe, 25 anni, una delle fondatrici di Tinder, l’applicazione per incontri più famosa al mondo, nel 2014 ha fondato Bumble, una app “ispirata” da Tinder. Con qualcosa in più.
Innanzitutto, gli iscritti cercano il partner scorrendo una serie di fotografie proposte in base alla posizione geografica e, solo in caso di reciproco gradimento, possono avviare una conversazione in chat. Il primo passo, su questo social, può essere compiuto solo dalle donne: hanno 24 ore di tempo per poterlo fare, se il tempo scade la conversazione si chiude automaticamente.
Gli uomini hanno la possibilità di estendere un match al giorno per altre 24 ore. Oltre 20 milioni di persone sono state messe in contatto durante i primi sei mesi dopo il lancio dell’app, e in Italia questa è stata scaricata da circa 10mila utenti.
Lo scopo di questa app originale e innovativa è quello di mettere in collegamento, in maniera più sicura, gli utenti: l’uomo viene decentralizzato dalla scelta di conoscenza mentre la donna viene spinta a prendere il controllo dell’azione fino a sentirsi più sicura. Bumble è stata fortemente criticata, anche da parte delle donne stesse, e con lei anche la creatrice dell’app.
La Wolfe spiega il perché abbia scelto di creare Bumble e afferma “Le donne oggi stanno prendendo il controllo di ogni aspetto della loro vita. Siamo indipendenti nelle carriere, nell’educazione ma quando si tratta di incontri continua a vigere una sorta di regola non scritta che ci vuole sedute ad aspettare che qualcuno ci scelga. Perché? E’ controproducente. Le donne vogliono fare il primo passo e andare oltre ma è la società e la paura di essere percepite come “disperate” o ” troppo avanti” che le spinge a tornare indietro. Fare il primo passo fa sentire una donna più sicura, confidente, e le permette di portare la conversazione nella direzione che desiderano. Bumble è una piattaforma utile a uomini e donne allo stesso modo” poi continua, sottolineando che grazie alla sua app migliaia di donne sono riuscite a trovare lavoro: difatti, ogni profilo riporta il lavoro e la formazione degli iscritti e molte sono le persone che fanno network così.
Bisogna anche tener conto che questa invenzione viene utilizzata anche e soprattutto per esplorare una città nuova o per un’avventura spensierata.